POLITICA E IMPEGNO DEI CATTOLICI

C’è “bisogno” di alcune riforme istituzionali, tra cui la legge elettorale, riconosce Emilio Pastormerlo, direttore dell’Araldo Lomellino (Vigevano), ma “se si vuole fare una vera riforma delle istituzioni e della legge elettorale occorre prima fare un’autentica fotografia della realtà attuale”. “Se i partiti fossero davvero responsabili e consapevoli del loro ruolo di movimento politico e di opinione – osserva – non si preoccuperebbero di garantire un futuro per sé o per i loro leader, ma cercherebbero soprattutto di costruire un futuro per l’Italia. Un futuro che parte dalla formazione di giovani alla politica, da un’autentica scuola di politica, dal preparare e individuare nuove forze capaci di ridare slancio”. Di fronte a una politica che ha “nauseato i cittadini che non si riconoscono più negli attuali partiti”, Emmaus (Macerata) si chiede: “Come uscire da questa crisi della nostra democrazia? In particolare, quale ruolo possono svolgere i cattolici democratici?”. “La loro storia, i valori, le radici nella dottrina sociale della Chiesa, la feconda elaborazione culturale – evidenzia – possono essere messe al servizio del Paese. (…) Senza integralismo e senza presunzione i cattolici devono scendere in campo ora per fornire valori, personalità, idee e in particolare un contributo decisivo per la riforma elettorale e dei partiti”. In vista delle prossime elezioni amministrative, afferma Ezio Bernardi, direttore della Guida (Cuneo), “lo schema politico che per oltre quindici anni ha retto più o meno stabilmente sia a livello nazionale sia locale si è frantumato”. “Dall’implosione del centrosinistra e del centrodestra, a Cuneo prima ancora che in Italia, dove si voterà solo nel 2013, nascerà – precisa – qualcosa di nuovo che ancora non conosciamo. Una stagione è finita, un’altra, di forti cambiamenti, è già iniziata”. Marino Cesaroni, direttore di Presenza (Ancona-Osimo), lamenta “uno stato di diffuso malessere attorno alla sedimentazione dei ceti sociali che si sentono schiacciati in basso da chi avrebbe dovuto garantire una convivenza più equa e più solidale”. Secondo Pino Malandrino, direttore della Vita Diocesana (Noto), “lo stile con cui Monti ha agito fino a oggi” deve “ispirare il modo d’essere della nuova classe politica”. Il direttore di Vita Nuova (Trieste), Stefano Fontana, parte invece dal “presunto sistema di tangenti che farebbe capo al presidente leghista del Consiglio regionale della Lombardia”, e che fa seguito ad altri casi di malaffare, per osservare che “qualsiasi settore specifico della vita morale, qualsiasi ambito particolare, come quello della corruzione, si nutre anche della sospensione della morale in altri ambiti”. Infine, parla del futuro dell’Università di Udine il direttore della Vita Cattolica (Udine), Roberto Pensa; un tema che “va posto al centro della prossima campagna elettorale”.
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