NUOVO GOVERNO

Del governo Monti si occupa Pino Malandrino, direttore della Vita diocesana (Noto): “Il primo effetto benefico del nuovo governo si sta ripercuotendo sul clima politico. A partire dalle consultazioni, tutto ha dimostrato che un modo diverso di fare politica è possibile”. Anche il Corriere Apuano (Massa Carrara-Pontremoli) sottolinea: “Se già qualcosa si riesce a scorgere nel nuovo governo, questo è uno stile diverso, oramai dimenticato, di presentarsi sulla scena pubblica”. “Nessuno oggi è in grado di prometterci mari (e Monti). Bastasse poi essere professori per rimettere subito i conti in ordine, sarebbe tutto troppo facile”, sottolinea Ettore De Faveri, direttore della Valsusa (Susa). “Nel momento in cui adotta decisioni che richiedono sacrifici, per essere credibile il governo dovrà intervenire (finalmente) sui tanti, troppi privilegi di cui hanno goduto e godono i nostri politici (parlamentari e regionali). Ripartire dall’equità come bussola della crescita e della rotta da dare al Paese significa porre le condizioni perché cresca il senso di unità e di appartenenza alla medesima comunità nazionale”, osserva Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza). “La tassazione si sforzi di essere giusta ma, in contemporanea, il cittadino riconosca le sue responsabilità”: è l’auspicio di Giordano Frosini, direttore della Vita (Pistoia). “Dalla sconfitta il partito socialista spagnolo uscirà ripensando il proprio programma e affidandolo a una nuova squadra per ripresentarsi tra quattro anni agli elettori. Con lo stesso nome ma con una guida diversa. Potrebbe essere un’utile lezione anche per il nostro Paese, quando dalla buona tecnica dovremo tornare alla buona politica”, osserva Guglielmo Frezza, direttore della Difesa del Popolo (Padova).
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