CRISI E POLITICA

“Coesione. È la parola che come un mantra continua a evocare il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Di fronte al tracollo dei mercati e alla speculazione finanziaria che imperversa contro il nostro Paese, la prima fondamentale risposta da mettere in campo è, infatti, quella di ritrovare l’unità tra tutti i soggetti politici, economici e sociali che possono contribuire a invertire una china che si sta facendo di giorno in giorno più pericolosa”, sostiene Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza). Nell’attuale “situazione sembra che solo Napolitano veda chiaro nella situazione e abbia il coraggio di assumersi le proprie responsabilità, in maniera forse inedita, per salvare il Paese senza cedere agli interessi dell’una o dell’altra parte. Le parole del presidente della Repubblica sono chiare, pesanti, ed è un vero peccato che i politici non ne tengano sufficientemente conto”, afferma Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona). Per venir fuori dalle difficoltà in cui oggi si dibatte l’Italia sono necessarie, per Guglielmo Frezza, direttore della Difesa del Popolo (Padova), “scelte dolorose, ma proprio per questo vanno sottratte al calcolo degli interessi di parte costruendo il massimo di coesione sociale e politica possibile. Più la scelta è condivisa – e più è autorevole chi sarà chiamato a metterla in pratica – maggiori saranno le possibilità di uscirne. Sta qui il sussulto di responsabilità che oggi è richiesto a tutti. Prima di imboccare la stessa strada della Grecia”. “Servono politici (e tecnici) di grande levatura, consapevoli dei rischi e capaci d’intervento: dimezzare la casta, troncare sprechi e privilegi, dividere con severa equità il peso dei sacrifici, promuovere efficacemente la crescita aprendo alle imprese e al lavoro… La cordata europea, che sta sfilacciandosi, non potrà a lungo tenere se i politici – tutti, anche i big di Francia e Germania – cercheranno solo interessi di parte”, evidenzia Vincenzo Tosello, direttore di Nuova Scintilla (Chioggia). “Il popolo italiano è dotato di discernimento e di saggezza: a fronte di un vero impegno, di uno sforzo di ricerca e di rinnovamento, di recupero del volto buono, anzi del volto ‘cristiano’ della politica, saprebbe riconoscerlo e stimarlo”, osserva Bonifacio Mariani, direttore del Nuovo Amico del Popolo (Chieti-Vasto). “Si dice che i governi, in primis quello italiano, devono avere il coraggio di fare scelte coraggiose, anche impopolari. È vero, ma le vere scelte coraggiose, secondo noi, stanno ancora più a monte e partono proprio da una logica nuova di vedere la vita, il mondo, l’umanità, l’uomo”, sostiene Emilio Pastomerlo, direttore dell’Araldo Lomellino (Vigevano). “Siamo di fronte a un diffuso disorientamento, gravido di ansie e preoccupazioni per il futuro sulle prospettive generali del Paese. È abbastanza naturale e giusto che tali interrogativi proiettino le loro ombre anche sul dibattito in sede locale e le cronache locali ci hanno recentemente offerto vari esempi in tal senso”, osserva la Cittadella (Mantova).
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