Lo spirito di Assisi

Ricorda la “foto storica” di “un pontefice cattolico biancovestito, allineato in fila multicolore con i leader di altre religioni mondiali” Renato Zilio, direttore della Voce degli Italiani (Inghilterra). Era il 27 ottobre 1986 e “l’incontro di Assisi diede inizio a un cammino nuovo di scoperta dell’altro, del suo mondo religioso e di apprezzamento vicendevole”. A 25 anni da quell’appuntamento interreligioso, lo spirito di Assisi “rende cosciente ogni comunità cristiana che la dimensione in cui viviamo oggi in Europa è ormai un paesaggio plurireligioso. Non più solo cristiano. Questo significa una nuova autocoscienza di sé e insieme la sfida dell’apertura all’altro. Il mondo multiculturale di oggi si fa invito ad ognuno a un viaggio spirituale di enorme portata e di grandi conseguenze. Ma anche a ritrovare il punto di gravità della propria religione, il cuore della propria fede. Non perdendosi, così, nei dettagli. Per quella cristiana il centro sarà unicamente l’amore e i suoi differenti volti come il dialogo, la solidarietà, l’umiltà, la gratuità e la perdita di sé. Non il senso di grandezza, di efficienza o di onnipotenza, che a volte ci perseguitano. È quello, in fondo, che Francesco insegnava con la sua stessa vita e Giovanni Paolo II suggeriva con una splendida foto di gruppo in un luogo benedetto: Assisi”.
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