Giovanni Paolo II, “uomo di Dio”

Il 1° maggio, osserva Giampiero Moret, direttore dell’Azione (Vittorio Veneto), “è festa nelle due principali piazze di Roma. In piazza San Pietro si celebra la beatificazione di Giovanni Paolo II, mentre in piazza San Giovanni in Laterano si celebra il primo maggio, festa del lavoro. Non sono due feste in contrapposizione tra loro, ma in sintonia. Papa Wojtyla, infatti, è stato in gioventù un lavoratore e il lavoro, poi, è stato un tema costante del suo magistero pontificio”. Per Ernesto Diaco, vicedirettore del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina), “non è il Giovanni Paolo II politico, e nemmeno quello mediatico, che occorre soprattutto ricordare, ma l’uomo di Dio che ogni giorno della sua vita gli ha prestato il proprio corpo e il proprio cuore perché non mancasse il Vangelo a questo mondo in subbuglio che, grazie a lui, ha vinto un po’ della sua paura”. Per Bonifacio Mariani, direttore del Nuovo Amico del Popolo (Chieti-Vasto), “la cerimonia di beatificazione di Giovanni Paolo II è un evento che solleva un turbinìo di emozioni, sentimenti, ricordi, pensieri… Sopra tutto emerge la gratitudine”. “Giovanni Paolo II è diventato uno di famiglia e ha aiutato i giovani a gustare l’incontro con il Signore e il fascino della Chiesa”, sottolinea Il Ticino (Pavia).
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