Giovanni Paolo II e i migranti

“Accoglienza, tutela della dignità di ogni persona nel lavoro, nella famiglia, rispetto, integrazione”. Queste le “parole più importanti” del magistero di Giovanni Paolo II su migranti, rifugiati e rom, riportate da Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, su Migrantes online (Italia). Perego ripercorre i 27 anni di pontificato, a partire dalla “visita a Canale d’Agordo e nella diocesi di Belluno, il 26 agosto 1979”, nella quale “Giovanni Paolo II ricordò come quella terra, dopo la prima guerra mondiale, fu ‘una terra di perdurante e sempre triste necessità dell’emigrazione, sia essa permanente o stagionale’”. Ancora, “nel suo primo discorso all’Onu, il 2 ottobre 1979, ricordò tra i diritti fondamentali della persona, ‘il diritto alla libertà di movimento e alla migrazione interna ed esterna’”. Papa Wojtyla, evidenzia Perego, espresse “una cura per i migranti, un’accoglienza aperta, soprattutto per i più disperati, che è molto presente nell’omelia della beatificazione del vescovo Giovanni Battista Scalabrini (1997) e nei discorsi e nel messaggio del Giubileo del 2000”. E “anche ai rom Giovanni Paolo II ha dedicato attenzione nel suo magistero”. Il direttore della Migrantes riporta infine “un passaggio di grande attualità” tratto dal discorso pronunciato “per la beatificazione di Zefirino Gimenez Malla, primo zingaro salito agli onori degli altari: ‘È necessario che si superino antichi pregiudizi, che vi hanno portato a soffrire forme di discriminazione e di rifiuto, che talvolta conducono a un’inaccettabile emarginazione del popolo zingaro’”.
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