PASQUA

“Viviamo la nostra vita alla luce della risurrezione di Cristo per cantare canzoni più gioiose che riflettano la gioia pasquale. Il Risorto faccia sentire la Sua presenza in mezzo a voi, particolarmente dove lo scoraggiamento cerca di avere il sopravvento. Che questa Pasqua diventi motivo di speranza per realizzare l’unica legge di una vita capace di cambiare il mondo in meglio: l’amore”, scrive il vescovo di Piazza Armerina, mons. Michele Pennisi, sul settimanale diocesano Settegiorni dagli Erei al Golfo. Per Corrado Avagnina, direttore dell’Unione Monregalese (Mondovì) e della Fedeltà (Fossano), “si respira un pesante clima da tragedia, in dimensione planetaria, con una recrudescenza di eventi disperanti. Ai cristiani che si apprestano a ‘fare Pasqua’ è chiesto di prendersi in carico, nella misura del possibile, questi connotati di disumanità e di precarietà, per lenirli con un surplus di solidarietà, di condivisione, di rispetto, di accoglienza, di partecipazione… Tocca ai seguaci di Cristo morto e risorto generare coraggiosamente fatti di Vangelo, a dispetto di paure, pregiudizi, egoismi, resistenze, diffidenze…”. Sono arrivati i “grandi giorni” della Pasqua, dice Bonifacio Mariani, direttore del Nuovo Amico del Popolo (Chieti-Vasto), “con la loro luce, con la loro pace”. Per Agostino Clerici, direttore del Settimanale della diocesi di Como, “la Pasqua effettivamente funziona, come miscela di amore e servizio, come seme che marcisce e solo così porta frutto. Ecco perché seguire ogni anno Gesù nel Cenacolo, e poi nel Getsemani, e poi sul Calvario sino all’esplosione di luce nel sepolcro, è una terapia di vita. Ed il Senso che si sprigiona dal Triduo pasquale è visibile e incontrabile in tante storie umane vicine e lontane, che, grazie all’amore, superano la barriera della morte”. Oggi “anormale è diventato il parlare e l’agire di pace, di giustizia, di solidarietà e di accoglienza. Ma che non sia proprio questa – accoglienza – la parola chiave capace di tradurre il senso della Pasqua 2011?”, si legge sulla Guida (Cuneo). È necessaria, per Giordano Frosini, direttore di Vita (Pistoia), “una conversione vera e propria: una conversione lungamente attesa e mai sufficientemente realizzata. Occorre per questo un dialogo più fraterno e quella libertà di espressione che appartiene di diritto a tutti i battezzati”.
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