GIOVANI

“I giovani d’oggi sono sicuramente un’occasione tutta da scoprire, un libro tutto da scrivere, perché, come i giovani di ogni tempo del resto, portano in sé un naturale potenziale di futuro. È necessario rendersi conto che le difficoltà che oggi affrontano nell’immaginare il loro futuro e la cifra del loro impegno nella comunità in cui vivono sono questioni che riguardano tutti, perché riguardano l’esistenza stessa della nostra società. Immaginare una società capace di investire sui giovani, di educarli a valori duraturi, di dar loro possibilità di mettere a frutto le proprie capacità significa immaginare una società dinamica e aperta al futuro”, osserva Marco Piras, direttore dell’Arborense (Oristano). Per il Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina), “rimane urgente pensare, progettare, darsi da fare per il futuro dei nostri giovani. I nostri ragazzi. Quante realtà preziose animano le nostre realtà ecclesiali e non solo. Nonostante qualche amara delusione, ci sospingono a sperare (spes contra spem) e a lavorare per il loro futuro”. Secondo Gino Mecca, direttore dell’Araldo Abruzzese (Teramo-Atri), “l’emergenza legata all’occupazione dei giovani non ha trovato fino a questo momento alcuna risposta”, ma “il loro tempo è adesso, perché senza ‘quell’adesso’ è pregiudicato anche il dopo, il domani, il futuro. Senza il lavoro, senza una previdenza e dunque la maturazione di una pensione, la ‘precarietà’ sarà un tratto distintivo della loro vita”. Per Adriano Bianchi, direttore della Voce del Popolo (Brescia), “i cristiani di domani si generano solo nella gioia, quella che adulti significativi sanno istillare in esperienze quotidiane traendo dal vissuto le energie per scelte evangeliche”. “Tanti sono i segni con cui le giovani generazioni ci mostrano il loro desiderio di un futuro non alienato agli stereotipi del presente. Desiderio magari un po’ convulso e confuso ma certamente genuino nella tensione che lo muove”, sostiene La Cittadella(Mantova).
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