Per Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), il trattamento di fine vita, a cui non è obbligatorio aderire, è un tema scottante, che ci riguarda direttamente e che coinvolge le convinzioni più profonde di una persona e i principi di riferimento di una società. Proprio perché è un problema complesso occorre unalleanza tra paziente, o nel caso non sia cosciente, con il suo tutore. Ma un medico non potrà essere costretto a un trattamento che non corrisponde alle sue valutazioni in scienza e coscienza.