IL VERO BENE

“Il male, secondo la morale cattolica, quando è volontariamente e scientemente compiuto, ha una sua reale e invasiva consistenza; inerisce al soggetto e lo dequalifica moralmente. Il richiamo del Papa a ristabilire nella vita personale e sociale il primato dello spirito e della morale, e con esso a ritrovare il senso del peccato, per un superamento effettivo e radicale del male in noi e attorno a noi, non può lasciarci indifferenti”, scrive il vescovo di Albano, mons. Marcello Semeraro, sul mensile Millestrade. “Se si vuole educare cristianamente, bisognerà dar vita a percorsi catechistici e teologici capaci di portare alla coscienza di tutti l’intera verità evangelica”, afferma Giordano Frosini, direttore di Vita (Pistoia). “Fuori dai nostri confini – ricorda Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone) – un atto disonesto non può assolutamente essere tollerato in un ministro. Un eccesso? In realtà si è convinti che chi è disposto a ingannare nella sua vita privata è tentato di farlo anche nell’adempiere una funzione pubblica, ritenendo che i vizi privati diventano vizi pubblici”. Sul Ponte (Avellino) si legge: “La democrazia, quella vera, non può tollerare certe deviazioni morali. Proprio perché essa ha per oggetto il bene comune, partecipato e condiviso da tutti insieme alle regole e alle leggi che la governano, esige alto senso di responsabilità e di decoro specialmente in quelli che il suffragio popolare ha investito del potere di governare”.
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