FESTA DELLA DONNA

Per la festa della donna, l’editoriale della Voce della Vallesina (Jesi) è dedicato ad alcune mamme, che hanno preferito dare alla luce il loro bimbo anziché curarsi, malgrado ammalate di tumore: “Mamme che hanno mostrato quanto sia vero, come recita il Cantico dei cantici, che ‘le grandi acque non possono spegnere l’amore né i fiumi travolgerlo’. Donne capaci, come ha scritto Giovanni Paolo II, di ‘arricchire la comprensione del mondo e contribuire alla piena verità dei rapporti umani’”. In occasione dell’otto marzo, l’editoriale della Guida (Cuneo) è dedicato alle donne che sognano e vedono “donne dotate di radici (la dedizione agli affetti) e di ali (la capacità di ‘de-cidere’ cioè tagliare quello che non ha senso) come nuove protagoniste delle narrazioni di oggi e di domani”. Per l’otto marzo, che quest’anno coincide con Carnevale, Vincenzo Tosello, direttore di Nuova Scintilla (Chioggia), chiede alle donne di “restare se stesse, con quell’impagabile ricchezza, di cui gli uomini, la cultura e la politica, Chiesa e società hanno estremo bisogno”. Per Luigi Taliani, direttore di Emmaus (Macerata), “si è genitori in quanto si ‘genera’: i bambini sono figli non di una famiglia, ma di una coppia. Sia quelli procreati in maniera naturale, ma non meno quelli adottati. Alla base della nascita di un figlio e del suo accoglimento dall’esterno, infatti, c’è un amore, una condivisione tra due persone, una complementarietà, che è ciò che genera poi il progetto di vita, il concepimento fisico o anche solo di apertura di accoglienza di una vita proveniente da un’altra origine”.
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