VIOLENZA IN MEDIO ORIENTE

Le violenze in Medio Oriente non lasciano indifferenti. “Chi sono questi, che vogliono issare bandiere nere sulla Casa bianca e arrivare a Roma, questi tagliatori di teste che non hanno paura di uccidere?”, si chiede Elio Bromuri, direttore della Voce (Umbria). E ancora: “Chi li finanzia? Chi chiude gli occhi di fronte ai loro massacri di popolazioni cristiane? Il grande mondo musulmano – rileva Bromuri – pare che cominci a rispondere ad alcune di queste domande e a prendere le distanze da questi folli che distruggono non solo le chiese ma anche le moschee che ritengono eretiche, cioè non allineate con la loro strategia politica”. “In giorni in cui si decapitano le persone con atroce brutalità, accampando ragioni religiose, non resta che aggrapparsi ai fondamentali dell’umanità”, resistendo a due tentazioni: “La prima è la tentazione di generalizzare” e la seconda “è quella di non limitarsi alla risposta, andando oltre la reazione per fermare l’aggressore. Occorre andare oltre le armi, e ridire con forza che la violenza genera sempre violenza”. Lo scrive Corrado Avagnina, direttore dell’Unione Monregalese (Mondovì). Concorda Guglielmo Frezza, direttore della Difesa del Popolo (Padova): l’appello di Obama ai Paesi europei di aumentare gli stanziamenti per la difesa, “con ogni probabilità, è destinato anche questa volta a cadere nel vuoto. L’Europa è alle prese con una crisi che sta minando il suo sistema di welfare” che “impedisce ogni ipotesi di corsa al riarmo”, ma “un conto è soprassedere alle richieste americane per questioni di cassa, altra cosa sarebbe la capacità di opporre un progetto strategico di ampio respiro”.

 
 
 
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