UN POPOLO IN CAMMINO

“Purtroppo noi cristiani di oggi – a volte anche noi preti – siamo presi dalla tentazione del protagonismo, siamo molto individualisti e ci crediamo indispensabili per la vita della Chiesa fino al punto di porre la parte – la nostra parte – prima del tutto, prima della comunità ecclesiale”, avverte Sandro Vigani, direttore di Gente Veneta (Venezia). Ci sono questi rischi da evitare, ma ci sono anche esempi molto positivi come quello di don Luigi Carrà, recentemente scomparso, per anni missionario in Brasile, ricordato da Davide Maloberti, direttore del Nuovo Giornale (Piacenza-Bobbio): “Preti e famiglie in una comunità parrocchiale possono con sincerità testimoniarsi gli uni gli altri che davvero ‘vale la pena’. Nessun è un eroe solitario. Ogni vocazione nasce da Dio, ma si manifesta in un popolo in cammino”. “Quando la Chiesa afferma che il vincolo matrimoniale tra uomo e donna è indissolubile rischia di venire accusata di non rispettare i diritti e si potrà, forse, arrivare a impedirglielo per legge. Ma la legge di Dio, a cui guarda la Chiesa, è diversa dalla legge degli uomini e sarebbe ingerenza volerla condizionare a cambiare il suo linguaggio”, sottolinea Stefano Fontana, direttore di Vita Nuova (Trieste). Ricordando l’ottobre missionario, Bonifacio Mariani, direttore del Nuovo Amico del Popolo (Chieti-Vasto), evidenzia che l’annuncio del Vangelo “non ha scadenze di tempo, così come non ha confini. Tutte le iniziative e le attività legate alla evangelizzazione non hanno limiti e, soprattutto, non hanno a che vedere con la moda del momento”.
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