Roma, 02 gennaio 2017 Quello dellIsis è un terrorismo che non fa distinzioni perché a morire sono stati anche dei musulmani non solo i cristiani. Lo ha detto il Vicario apostolico di Anatolia, mons. Paolo Bizzeti, in unintervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, commentando l attentato della notte di Capodanno in Turchia rivendicato dallIsis e definendolo come una vendetta contro la Turchia per il lavoro con la Russia contro lIsis.
Non credo sia un problema specifico dei cristiani ha proseguito mons. Bizzeti – altrimenti avrebbero compiuto degli attentati contro le chiese. Questi terroristi colpiscono con altri criteri, tentando di acquisire unideologia religiosa del tutto fasulla. LIsis non è espressione dellIslam ma del delirio di questa gente. Lidentità di queste persone non è direttamente collegata ad un fattore religioso. I primi ad essere dispiaciuti e a condannare apertamente tali attentati sono gli stessi musulmani con cui viviamo. In Turchia la gente è arrabbiata contro lIsis perché ci sono evidenti danni economici soprattutto al turismo.
Come è avvenuto per Parigi ha aggiunto mons. Bizzeti – questi terroristi cercano il massimo della risonanza per accreditare nellopinione pubblica che sono forti e potenti. Questo non deve stupire perché dietro cè una strategia ripetuta. Il fatto è sicuramente doloroso e assolutamente da condannare. Sono sgomento, da un mese allaltro si sono verificati diversi eventi che bloccato il turismo, creato paura e disagio oltre al dolore per i morti.
Bisogna chiedersi ha concluso mons. Bizzeti – come mai lIsis in tutti questi anni ha potuto proliferare. Qui tutti sono chiamati in causa perché lEuropa e gli Usa sono stati a guardare facendo ben poco. Tutti hanno fatto poco per stroncare questo sedicente Stato Islamico. Anzi sappiamo che dietro cè un fiorente commercio di armi. Bisognerebbe riflettere sul terreno in cui lIsis ha affondato le radici e ha continuato a lavorare per diversi anni. LIsis non è stato assolutamente combattuto in modo efficace, coordinato e coalizzato.
Non credo sia un problema specifico dei cristiani ha proseguito mons. Bizzeti – altrimenti avrebbero compiuto degli attentati contro le chiese. Questi terroristi colpiscono con altri criteri, tentando di acquisire unideologia religiosa del tutto fasulla. LIsis non è espressione dellIslam ma del delirio di questa gente. Lidentità di queste persone non è direttamente collegata ad un fattore religioso. I primi ad essere dispiaciuti e a condannare apertamente tali attentati sono gli stessi musulmani con cui viviamo. In Turchia la gente è arrabbiata contro lIsis perché ci sono evidenti danni economici soprattutto al turismo.
Come è avvenuto per Parigi ha aggiunto mons. Bizzeti – questi terroristi cercano il massimo della risonanza per accreditare nellopinione pubblica che sono forti e potenti. Questo non deve stupire perché dietro cè una strategia ripetuta. Il fatto è sicuramente doloroso e assolutamente da condannare. Sono sgomento, da un mese allaltro si sono verificati diversi eventi che bloccato il turismo, creato paura e disagio oltre al dolore per i morti.
Bisogna chiedersi ha concluso mons. Bizzeti – come mai lIsis in tutti questi anni ha potuto proliferare. Qui tutti sono chiamati in causa perché lEuropa e gli Usa sono stati a guardare facendo ben poco. Tutti hanno fatto poco per stroncare questo sedicente Stato Islamico. Anzi sappiamo che dietro cè un fiorente commercio di armi. Bisognerebbe riflettere sul terreno in cui lIsis ha affondato le radici e ha continuato a lavorare per diversi anni. LIsis non è stato assolutamente combattuto in modo efficace, coordinato e coalizzato.
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