Toni e Davide, un approdo sicuro lungo la costa. Le occasioni perse per colpa di un approdo insabbiato

A volte per inventarsi un lavoro ci vuole poco: una piccola cassetta degli attrezzi, pochi risparmi da investire, la passione per un mestiere. Naturalmente, tutto deve essere motivato dall’ambizione di riuscire con successo a mettere su una piccola impresa e soprattutto, nel proprio territorio di origine. Come hanno fatto Antonio “Toni” Tiddia e Davide Lilliu, titolari della Nautica Buggerru, dove questa volta si sofferma la nostra attenzione sulle imprese del Sulcis Iglesiente. La storia dell’officina e centro di assistenza nautica di Buggerru inizia nel ‘96. “In quell’anno – racconta Toni Tiddia – io e il mio socio Davide frequentavamo un corso regionale per meccanici di motori marini. Percepivamo un piccolo sussidio mensile e alla fine, dopo aver conseguito con successo la qualifica, 100 mila lire a testa di rimborso finale. Investendo i cento euro del corso abbiamo deciso di costituire una società e di aprire un’officina nautica. In quel periodo a Buggerru non esisteva un’attività del genere, nonostante fosse un paese costiero e con la presenza di molti pescatori. Per noi era un’occasione da non perdere, anche perché volevamo mettere a frutto gli utili insegnamenti acquisiti frequentando il corso per motorista marino”. Un’iniziativa imprenditoriale nata dal nulla, grazie a pochi soldi e una piccola cassetta di attrezzi da meccanico. “Il giorno dopo che ho sostenuto l’esame di fine corso e conseguito la qualifica professionale – ricorda Toni – mia madre mi regalò una cassetta con dei semplici attrezzi da lavoro. E con quella ho iniziato a lavorare sui motori marini. La conservo ancora in officina e fa parte dei miei ricordi più cari”. Determinante fu agli inizi la concessione da parte del comune di un ex capannone minerario. “L’allora sindaco Algisi – prosegue – che ringraziamo ancora perché ha creduto in noi, ci diede all’ora la possibilità di prendere in concessione il capannone dove ancora oggi risiede la nostra attività. Da li abbiamo iniziato ad ampliarci. Ora acquisiamo commesse di clienti che possiedono barche ormeggiate in gran parte della Sardegna orientale, sino alla Costa Smeralda”. Tanti sacrifici e tanta formazione professionale. “Frequentiamo continuamente dei corsi di specializzazione – aggiunge Toni – che ci sono utili per continuare ad avere, come officina autorizzata, la concessione dei più noti marchi di motori marini. Ci serve per diventare un riferimento per i diportisti e per gli operatori del settore. Diversi anni fa ho avuto la possibilità di svolgere un’esperienza lavorativa di tre mesi anche in Florida e di acquisire nuovi insegnamenti in aziende di fama internazionale”. La Nautica Buggerru in passato ha dato lavoro anche a diverse persone del paese. “Abbiamo avuto anche quattro dipendenti. Ora assumiamo personale soltanto con i voucher. Purtroppo risentiamo della crisi, anche se per noi il problema principale rimane sempre quello del porto inagibile”. E già. L’annoso problema dell’insabbiamento del porto turistico sta creando non pochi problemi agli operatori della pesca, della nautica e a tutto l’indotto che ruota attorno a queste attività. “Il nostro porto – precisa Tiddia – ha una potenzialità di 350 posti barca. Ora é praticamente inaccessibile. Questo ci ha impedito alcuni anni fa di acquisire commesse di lavoro per 320 mila euro. I problemi infrastrutturali stanno impedendo ogni possibilità di sviluppo del territorio e a noi di allargarci ulteriormente, dando lavoro a parecchie persone. Con un porto agibile potrebbero operare anche altre tre aziende simili alla nostra. Preciso che io sono per la concorrenza, perché mi aiuta a migliorarmi nel mio lavoro”. Progetti per il futuro? “Ci piace quello che facciamo – conclude Toni Tiddia – e vorremo andare avanti migliorandoci sempre di più. Per quanto riguarda me personalmente, amo il paese dove son nato, Buggerru. È per me una stella e il mio sogno è vederlo brillare con lo sviluppo economico che si merita”.
di Federico M…

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