TEMI SOCIO-CULTURALI ED ECCLESIALI

Sui settimanali, infine, alcune riflessioni su temi socio-culturali, ecclesiali e locali. Giampiero Moret, direttore dell’Azione (Vittorio Veneto), ritorna sul tema dell’ultima edizione del Meeting di Rimini: “Quella natura che spinge a desiderare cose grandi è il cuore”. “Vuol dire – spiega Moret – che l’uomo nella sua identità più profonda, nella sua più vera natura è quel suo cuore animato da un desiderio di cose grandi, fino a desiderare l’infinito. Ogni credente ne è convinto. Se crede è perché sente dentro di sé questa spinta ad andare oltre a tutto ciò che l’esperienza immediata gli offre. Ma seguire questa spinta è faticoso. È forte la tentazione di lasciarla perdere nel vuoto e a considerarla un inutile spreco di energia”. Da qui la necessità di “lasciarsi prendere dal cuore, affidarsi al suo slancio e puntare alle cose grandi che esso ci indica”. Beatrice Testadiferro, direttore della Voce della Vallesina (Jesi), informa che “il popolo di Nomadelfia presenterà la sua testimonianza in uno spettacolo a Moie, l’8 settembre, alle ore 21”. Si tratta di “un’iniziativa originale e coinvolgente con cui Nomadelfia si fa conoscere attraverso danze e figurazioni acrobatiche eseguite dai suoi giovani, un video che ne descrive la vita e la storia oltre a un messaggio di fraternità proposto dal vivo”. Nicola Paparella, direttore dell’Ora del Salento (Lecce), propone una riflessione sulla sobrietà. Questa, nota il direttore del settimanale pugliese, “produce moderazione, ma non nasce da essa, perché deriva, invece, dalla costante attenzione ai bisogni della quotidianità. E questo vale sia nel privato che nella vita pubblica. (…) Non si può essere sobri a Natale se non ci si prende cura dei bisogni della persona e della comunità lungo tutti i giorni dell’anno. Se c’è in città chi soffre l’isolamento o la povertà, la perdita del posto di lavoro o della sicurezza economica, se c’è chi nel carcere, attende il riscatto sociale, pagando il suo debito alla società, se ci sono problemi e questioni di particolare rilievo, a tutto questo occorre dare attenzione, sin da oggi, per poter giungere alle feste di fine anno con la sensibilità giusta, in forza della quale ciascuno capirà come si possa essere sobri. La sobrietà non si misura con il metro della quantità, ma con lo sguardo della sincerità e con l’impegno nella quotidianità”. Alla carità è invece dedicato l’editoriale di Raffaele Mazzoli, direttore editoriale del Nuovo Amico (Pesaro-Fano-Urbino). “La Carità – secondo Mazzoli – è e resta un ‘valore aggiunto’ che non toglie niente a nessuno ma si accosta operativamente ai valori degli altri soggetti e li arricchisce nel rispetto delle identità di ciascuno. Ciò vale per le persone, per le comunità e le istituzioni. Inoltre la Carità ha un suo stile ispirato a due parole: servizio e povertà. Sublime l’esemplarità del Cristo. Da poveri verso i poveri, da fratelli minori ai nostri fratelli. L’imitazione di Francesco d’Assisi non perde nulla della sua attualità. D’altronde noi cristiani non dovremmo mai contraddire il linguaggio rituale che ogni giorno declamiamo con tanta enfasi nelle nostre celebrazioni”. Il Nuovo Diario Messaggero (Imola) pubblica una nota di suor Filomena Adamo, superiora generale delle Piccole Suore di Santa Teresa di Gesù Bambino, sul tema “carisma e comunicazione”. La religiosa esprime, tra l’altro, un ringraziamento “per ‘gli strumenti’ che ci aiutano a conoscere e ad amare di più la Chiesa e tra questi, il settimanale cattolico”. La Guida (Cuneo) invita ad “andare oltre” il “negativo”, la “polemica costante”, la “denuncia più o meno astiosa”: “Perché non aiutarci a trovare ragioni positive, senza ovviamente cadere nel limbo delle buone intenzioni, dei sogni disincarnati, del…

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