TEMI SOCIO-CULTURALI ED ECCLESIALI

Sui settimanali diocesani, infine, alcune riflessioni su temi socio-culturali, ecclesiali e locali. Vincenzo Tosello, direttore di Nuova Scintilla (Chioggia), fa il punto sulla “situazione politica traballante nella nostra città”, “un dato di fatto che non fa bene a nessuno”. Da qui l’invito “alle forze di destra e a quelle di sinistra (magari anche a quelle di centro…) a riorganizzarsi meglio e a prepararsi più seriamente ad una politica efficace e coerente, per evitare di naufragare ancora al prossimo giro. Chi ne perde, si sa, è tutta la città”. La Cittadella (Mantova) prende spunto dall’eliminazione dell’Italia dai Mondiali di calcio per offrire una riflessione sulla società. Il calcio, infatti, sostiene il settimanale, è “metafora della società”. Elencando alcuni vizi e costumi attuali, il giornale commenta: “Siam fatti così: di fronte al vuoto di idee dobbiamo mascherarlo con le stramberie più fuorvianti. E l’assunzione di responsabilità, a schiena diritta, ci fa venire l’orticaria. A tal punto infatti che, per vederne un esempio, dobbiamo aspettare le dichiarazioni di un allenatore o di qualche giocatore di calcio reduce da una serie di partite disastrose e indifendibili”. Giuseppe Lonia, responsabile della Scintilla (Messina), riferisce che “nell’arcidiocesi, l’Anno Sacerdotale si è concluso il 28 giugno con l’ordinazione presbiterale di tre diaconi. Evento lieto per la nostra Chiesa locale: segno della comunione presbiterale, che fa accogliere con gioia dentro il presbiterio questi tre fratelli; segno della Grazia di Dio che continua a manifestarsi rendendo l’uomo strumento e comunicatore della potenza che viene dall’alto; segno della varietà dei doni e dei carismi che arricchiscono il popolo di Dio”. Nicola Paparella, direttore dell’Ora del Salento (Lecce), parla del primo anno di episcopato nell’arcidiocesi di mons. Domenico Umberto D’Ambrosio. “La parola ‘stupore’ – annota Paparella – può forse riassumere questa densa stagione. Lo stupore suscitato presso i leccesi da un arcivescovo che si è presentato quasi sottovoce, sempre attento ai piccoli segni della quotidianità (…). E lo stupore dello stesso mons. D’Ambrosio che si è sentito subito accolto, che si è lasciato subito coinvolgere, che si è lasciato sorprendere dalla storia di un Chiesa che forse non conosceva e che ha subito riconosciuto come comunità viva”. Beatrice Testadiferro, direttore di Voce della Vallesina (Jesi), parla invece dei “venti anni dell’associazione Oikos”, nata nel giugno 1990 dall’“idea di don Giuliano Fiorentini, fortemente sostenuta dal vescovo Oscar Serfilippi, di creare un luogo per orientare giovani e famiglie con problemi di tossicodipendenza”. L’Oikos, spiega Testadiferro, “si propone come luogo di speranza capace di ridare la ‘casa’ a chi ha bisogno di un rifugio per riscoprire se stesso e ripartire verso nuovi orizzonti”. Gino Mecca, direttore dell’Araldo Abruzzese (Teramo-Atri), ricorda “il 25° della visita di Giovanni Paolo II nella nostra diocesi, avvenuta il 30 giugno 1985”. A Giovanni Paolo II è anche dedicato l’editoriale del Nuovo Giornale (Piacenza-Bobbio) il quale sintetizza gli spunti emersi a un recente incontro, a Piacenza, con mons. Piero Marini, presidente del Pontificio Comitato per i Congressi eucaristici internazionali, e per 18 anni direttore dell’Ufficio delle celebrazioni liturgiche pontificie. “A Piacenza – si legge sul giornale – mons. Marini ha approfondito un aspetto forse troppo spesso rimasto in ombra dell’operato di papa Wojtyla: ha illustrato, cioè, quanto abbia cercato di concretizzare la riforma della liturgia voluta dal Concilio Vaticano II”.
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