SETTIMANALI E DIOCESI

Editoriale d’ingresso per Andrea Ferri, neodirettore del Nuovo Diario Messaggero (Imola), il quale ringrazia tra gli altri “il precedente direttore Evaristo Campomori, che in questi anni ha retto il timone del giornale con equilibrio e coerenza”, e ricorda che “sfide importanti in ambito educativo, culturale e sociale attendono l’opera evangelizzatrice della Chiesa cattolica nei prossimi tempi”, di fronte alle quali il settimanale “assolverà pienamente il suo ruolo svolgendo negli ambiti ad esso propri un servizio d’informazione e di riflessione sulla realtà diocesana, in modo aperto, dinamico e attento, evitando indebite tracimazioni, come pure risibili complessi di inferiorità culturale”. Sulla “prossima Settimana della Chiesa mantovana”, “occasione importante per riscoprire e riaffermare una fedeltà, per ripensare le ultime tappe del nostro cammino comunitario di fede e intravedere quelle future” l’editoriale della Cittadella (Mantova). Il direttore del Cittadino (Lodi), Ferruccio Pallavera, ricorda invece il vaticanista Rai Giuseppe De Carli, “un pezzo di storia del nostro giornale”. “De Carli – racconta Pallavera – aveva iniziato a scrivere sul ‘Cittadino’ quando era ancora un piccolo settimanale diocesano. Aveva continuato a farlo negli anni successivi, dopo la sua trasformazione in quotidiano, perché non aveva mai dimenticato quella che considerava la sua più bella avventura. Anche quando era diventato responsabile di Rai Vaticano, e aveva compiuto 400 viaggi in giro per il mondo, al seguito delle dirette televisive papali, tornava spesso a scrivere sul giornale al quale si sentiva doppiamente legato. Il commento scritto a caldo, al termine di ogni viaggio del Papa, De Carli lo riservava al ‘Cittadino’. E di questo noi tutti ne andavamo fieri. Lui faceva altrettanto”. Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina), parla invece delle conseguenze dei tagli ai contributi postali all’editoria: “La scorsa settimana, al ‘Corriere Cesenate’ non abbiamo avuto bisogno di scioperare: non siamo proprio usciti, come annunciato da tempo, a motivo dell’incremento delle tariffe postali che sta minando il bilancio nostro e quello delle altre 187 testate diocesane che formano la Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc) e altre migliaia in tutta Italia”, lamenta. “È un periodo di grande sofferenza per tutti noi, ma anche per i nostri lettori che di continuo ci domandano notizie sui movimenti in corso. È tutto fermo. Le trattative sono interrotte da mesi e non s’intravede alcuna soluzione. Così siamo costretti a tagliare numeri e a ridurre la foliazione, con grave danno per la libertà di stampa del nostro territorio che vede ridotta la presenza dell’unico settimanale d’informazione”.
 
Condividi