Di fronte a un tale scenario è decisivo tornare allessenziale ovvero al rispetto delle regole costituzionali e con esse delle istituzioni. Cè una palese e pericolosa spinta a violare le regole basilari della democrazia, spinta nascosta dietro la goffa (ma diffusa) narrazione secondo la quale Mattarella si sarebbe sottomesso ai poteri forti europei. Chi punta a guidare un Paese deve (anche) mostrare il senso del limite a garanzia propria e degli altri. Le forzature sono dannose perché si scaricano sulle istituzioni che sono a servizio dei cittadini. I governi passano, le istituzioni rimangono. È uno dei passaggi più significativi delleditoriale comune pubblicato da nove testate diocesane del Triveneto a firma dei direttori nel numero in uscita Vincenzo Tosello (Nuova Scintilla, Chioggia), Diego Andreatta (Vita Trentina, Trento), Carlo Arrigoni (Lamico del popolo, Belluno-Feltre), Bruno Cappato (La Settimana, Adria-Rovigo), Guglielmo Frezza (La difesa del popolo Padova), Giorgio Malavasi (Gente veneta Venezia), Jurij Paljk (Novi Glas Gorizia), Lauro Paoletto (La Voce dei Berici Vicenza), Simonetta Venturin (Il popolo, Concordia-Pordenone) dal titolo Le Istituzioni e lEuropa, un patrimonio da difendere. Era dunque possibile prosegue leditoriale per il presidente della Repubblica mettere in discussione uno dei ministri proposti da chi gode della maggioranza in Parlamento? La risposta è sì, così come è possibile per la Corte costituzionale rigettare una legge votata dal Parlamento. Ed è sì, perché cè, appunto, qualcosa che va oltre il volere della maggioranza: è la cornice legislativa e di valori su cui si basa il nostro essere comunità civile. Rinunciarvi, in nome di un generico appello alla volontà popolare rischia di portarci, passo dopo passo, sullorlo del baratro. Nelleditoriale anche un insistito richiamo allorizzonte europeo: Se oggi la Gran Bretagna sta iniziando a comprendere il costo della Brexit, almeno lì un referendum si è tenuto. In Italia un voto simile non cè stato ancora. Ed è per questo che linsistito richiamo del presidente al valore dellUnione europea, al ruolo che lItalia vi ha svolto, allimportanza delleuro segna in questo momento un netto e inedito discrimine.
Fonte Sir: www.agensir.it
(giovedì 31 maggio 2018)