SETTIMANA SOCIALE

Ripercorre i temi delle Settimane Sociali dei cattolici italiani Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), nel suo editoriale: “La Chiesa diocesana come le Chiese d’Italia effettivamente hanno fatto la loro parte nel sociale, ossia nella promozione umana. Si sono rimboccate le maniche e nello stesso tempo hanno lavorato nel campo della formazione di cui testimonianza sono i vent’anni di Settimane Sociali nazionali e locali. Ritmano un dialogo continuo sulle prospettive dell’Italia”. “Mai forse come questa volta la Settimana Sociale dei cattolici italiani ha avuto un’importanza così determinante. La situazione politica del nostro Paese è sotto gli occhi di tutti. Un Paese sconnesso, senza idee, senza progetti, che naviga a vista nel mare tutt’altro che calmo del nostro tempo”. È l’opinione di Giordano Frosini, direttore della Vita (Pistoia). Sempre sulla Settimana Sociale l’editoriale di Francesco Fiorino, direttore di Condividere (Mazara del Vallo): “È davvero giunta l’ora in cui i cattolici italiani – e non in maniera sparpagliata come sovente avviene – ascoltino il grido forte, finora non violento, di tanti uomini e donne che aspirano ad una vita dignitosa senza essere schiavi di nessuno, né del politicante di turno né di coloro che sfruttano la disoccupazione crescente per fare i loro affari con il lavoro nero e non retribuito adeguatamente”. “Nell’intenso calendario di convegni e iniziative – scrive Guglielmo Frezza, direttore della Difesa del Popolo (Padova) – una si distingue per il forte contenuto simbolico: sono le ‘carovane’ di giovani che da Rosarno e da Locri convergono sul capoluogo calabrese nel nome del diritto alla cittadinanza e alla legalità”.
Condividi