SEMINARIO FISC:
UN CONFRONTO SU INCONTRI, CULTURE, RELIGIONI

“Incontri e confronti tra culture e religioni”: su questo si è riflettuto nel secondo momento formativo del XXV seminario di aggiornamento “Mons. Alfio Inserra”, in corso in questi giorni a Noto. I lavori sono stati inaugurati dalla relazione “Cristiani e musulmani, uomini di fede e cittadini fraterni di vita pacifica umana e sociale, costruttori e protagonisti di un mondo migliore”, tenuta da Luciano Nicastro, docente di Sociologia della comunicazione alla Lumsa di Caltanissetta. “Decisivo – ha detto – è stato il famoso discorso di Papa Benedetto a Ratisbona nel 2006 quando invitò a riflettere su quale Dio, quale uomo debba essere il punto di riferimento per guidare un vero processo riformatore”. Sofia Amoddio, parlamentare componente della commissione Giustizia della Camera dei Deputati, ha affrontato il tema “Accoglienza migratoria dello Stato italiano: una risorsa”: “Oggi i flussi migratori da noi rappresentano solo un transito e il problema rimangono gli sbarchi. Dopo il fallimento del vertice di Bratislava, risuonano dunque forti le parole di Papa Francesco: il Mediterraneo è diventato un cimitero e l’Europa sta mostrando chiaramente l’inadempienza al suo dovere di solidarietà verso i Paesi che si fanno maggior carico dell’accoglienza”. A portare poi le proprie esperienze di servizio concreto, sono stati padre Gianni Treglia, missionario in Tanzania, che ha “raccontato” il valore che assumono in Africa “la relazione con l’altro e l’ospitalità”, e padre Vittorio Bonfanti, missionario in Mali e studioso della cultura bambara, per il quale “il dialogo con il popolo musulmano è possibile e si alimenta di gesti quotidiani”. Infine, le parole di due religiose. Suor Giovanna Minardi, missionaria in Oriente, chiamata a testimoniare come “ad Hong Kong la fede è una sfida continua che coinvolge tutte al comunità cristiana, minacciata dalla politica cinese, specialmente sul fronte della formazione e dell’educazione”, e suor Rachel Soria, impegnata in Kenya, dove è necessaria la presenza di qualcuno che “attraverso l’accoglienza, sappia abbracciare la povertà e la violenza in cui vivono i giovani, donando loro una vera opportunità di riscatto”.
 
 
 
DURANTE LA SECONDA GIORNATA DEL XXV SEMINARIO SI E’ PARLATO DI CRISI DELLA CARTA STAMPATA E NUOVE PROFESSIONALITA’
 
“Informazione: dalla crisi della carta stampata alle nuove professionalità”: se ne è parlato ieri durante la seconda giornata del XXV seminario di aggiornamento “Mons. Alfio Inserra”, in corso in questi giorni a Noto. “La crisi della carta stampata investe pesantemente i giornali della Fisc”, ha sostenuto Peppino Vecchio, delegato regionale della Fisc e moderatore di una tavola rotonda a tre voci con monsignor Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e presidente della Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali, Mario Ciancio, editore del quotidiano La Sicilia, e Francesco Zanotti, presidente della Fisc. Per monsignor Raspanti, “oggi il problema è disciplinare il flusso delle notizie che ormai è diventato appannaggio dei grossi social. L’uomo lavora meglio se ha a disposizione intelligenze che l’aiutano fornendogli dati che lui con intelligenza dovrebbe disciplinare”. Ciancio si è dichiarato figlio della crisi editoriale che sta dilagando e non ritiene indispensabile omologarsi a questo nuovo mondo: “Mi diverto ad andare controcorrente”, ha affermato l’editore, impegnato ora in un nuovo progetto editoriale di comunicazione con Avvenire. Per Zanotti, direttore del Corriere Cesenate oltre che presidente della Fisc, la cattiva informazione dipende dal giornalista stesso, che non si assume la responsabilità, spesso, di filtrare e verificare le informazioni. A cosa servono, allora gli strumenti della comunicazione sociale se non a dare una lettura del territorio quanto più attinente alla realtå? Questo è il luogo che il Santo Padre…

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