SCENARI DI GUERRA

“Conflitti, persecuzioni, morti sono una ferita dolorosa dei nostri giorni”: è il filo che unisce molti editoriali. “Sono davvero in tanti a soffrire, per i tanti conflitti in corso, per le drammatiche vicende di guerra o per l’incombere di stragi che minacciano la vita quotidiana – il pensiero non può qui non andare anche ai milioni di cristiani che soffrono persecuzione nel mondo -, ma anche per infiniti altri motivi che angustiano la vita di numerose persone, con cui veniamo a contatto, per le quali a volte pare che la sorte riservi solo dolore”, afferma Vincenzo Tosello, direttore di Nuova Scintilla (Chioggia). “Oggi stiamo attraversando, non bisogna negarlo o dimenticarlo, un tempo di tensioni e conflitti, pericolosi e viscidi, dagli esiti potenzialmente tragici non solo per chi oggi subisce il dolore e ne perisce, ma per l’intera umanità. La realtà è questa, siamo in tempi di guerra”, avverte Luca Rolandi, direttore della Voce del Popolo (Torino). “In questo anno centenario dell’inizio della prima guerra europea e mondiale – rileva la Guida (Cuneo) -, forti sono le tensioni e gli inquietanti tuoni di guerra che si sentono ai confini di questa nostra fragile Unione europea, sia ad Est sia a Sud del Mediterraneo”. Commentando quanto sta avvenendo in Iraq, Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), osserva: “Il cristianesimo è oggi la religione più perseguitata al mondo, ma né i Paesi civili e democratici, né le Nazioni Unite sembrano interessarsene. Resta il Papa, solo, a chiedere libertà, rispetto, pace”. “Siamo alle guerre di religione?”, si chiede Vittorio Croce, direttore della Gazzetta d’Asti (Asti), in riferimento a quanto sta avvenendo con Al Qaeda in Iraq e in Siria a danno dei cristiani. “Le cronache raccontano e mostrano con ogni mezzo la morte delle persone e la distruzione delle loro cose, a partire dalle case. In Israele, zona Striscia di Gaza, dalla scorsa settimana è iniziato un intervento di terra dell’esercito israeliano”, ricorda Giulio Donati, direttore di RisVeglio Duemila (Ravenna-Cervia), che aggiunge con rammarico: “E per ora non c’è idea di far pace”. In questa guerra, loro malgrado, si trovano anche i cristiani. Vincenzo Finocchio, direttore dell’Appennino Camerte (Camerino-San Severino Marche), ricorda che “a Gaza il cristianesimo ha messo piede probabilmente fin dai primi tempi perché, dice padre Jorge Hernandez, ‘la tradizione cristiana a Gaza è ricca e antica. Maria, Giuseppe e Gesù bambino probabilmente passarono di qui durante la fuga in Egitto. Proprio per questo Gaza è a pieno titolo Terra Santa’”.

 
Tra i drammi internazionali, anche l’abbattimento dell’aereo in Ucraina. A questo proposito il Popolo (Tortona) rilancia una nota del Sir a firma di Stefano Costalli: “La tragedia che si è verificata nei cieli ucraini è il tipico esempio di ciò che può succedere quando si gioca troppo con il fuoco del nazionalismo, dell’intransigenza e, in definitiva, della guerra. La crisi ucraina era già apertamente internazionalizzata, coinvolgendo direttamente una grande potenza come la Russia, ma adesso ha finalmente richiamato l’attenzione di molti Paesi europei, che cinicamente e ipocritamente facevano finta di non vedere, intenti a occuparsi delle proprie economie interne più o meno stagnanti, mentre alle porte dell’Europa migliaia di innocenti muoiono a causa di conflitti sanguinosi o tentando di fuggire da essi”. Oggi il nostro mondo, ricorda Giordano Frosini, direttore della Vita (Pistoia), “è ripiombato in un clima di guerra che sta insanguinando il Medio Oriente, la terra di Gesù, e l’Ucraina, dove si è addirittura verificato un atrocissimo e tragico episodio, l’abbattimento di un a…

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