Rimini porto sicuro: approdare, per ripartire

 
ESSERE RIFUGIATI IN ITALIA. Il progetto d’integrazione targato Caritas Diocesana
 
È un giorno importante, il giorno in cui Sidi, Abraham e Mohamed (nomi di fantasia) ritirano la Carta di Identità all’Anagrafe di Rimini. Sorrisi, pacche sulle spalle, battute “da riminesi”, dicono. È forse un giorno più bello di quello in cui la Commissione ha detto “sì” alla concessione della protezione, più bello di quello in cui hanno tenuto in mano il primo permesso di soggiorno definitivo. Perché non significa solo la fine della fuga, del pericolo, dell’incertezza: significa ricominciare. Avere un posto da chiamare casa, anche solo per un po’. Questi sentimenti, e molto altro, è ciò che si vive ogni giorno nei progetti locali di accoglienza dei Richiedenti Asilo, Rifugiati e titolari di protezione Umanitaria. È l’umanità che c’è dopo, e oltre, il quotidiano aggiornamento dei dati sugli arrivi di persone
in fuga nel nostro Paese.
Progetto SPRAR
Attualmente, la Caritas Diocesana di Rimini, tramite la Cooperativa Madonna della Carità, accoglie 30 beneficiari del progetto SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) e 50 ospiti inseriti nel programma di emergenza “Mare Nostrum”. In entrambi i casi, si tratta di progetti di accoglienza di persone di
origine straniera fuggite dal proprio paese in cerca di protezione e accolte in Italia come richiedenti asilo o, nel caso del progetto SPRAR, anche di titolari di protezione internazionale o di permesso di soggiorno per motivi umanitari. Con modalità diverse, i progetti prevedono, oltre al vitto e l’alloggio, percorsi di orientamento e integrazione nella realtà italiana e locale, passando per la realizzazione di corsi di lingua, l’accompagnamento ai servizi del territorio, e la reciproca conoscenza, anche attraverso la condivisione di momenti di festa, collaborazione e confronto.
Una vita da rifugiato
Nell’ambito del progetto SPRAR, in particolare, sono stati avviati diversi percorsi mirati sia alla riscoperta delle conoscenze e delle esperienze acquisite dai beneficiari nel paese di origine, che all’approfondimento della conoscenza della realtà italiana e delle progettualità individuali. Troppo spesso, infatti, i rifugiati,
percepiti collettivamente come membri della sempre più nutrita popolazione delle persone in fuga, non riescono a far emergere il ruolo che avevano nel paese di origine, la loro professionalità e le conoscenze di cui sono portatori. Oltre al contatto quotidiano e alle molteplici occasioni di condivisione tra beneficiari e operatori, si è anche cercato di approfondire la conoscenza delle precedenti esperienze, delle aspettative e degli obiettivi futuri delle persone accolte, tramite la redazione di Piani Individuali di Progetto. Con questi strumenti, si vuole sottolineare fin da subito l’importanza di intraprendere un percorso insieme, cercando di superare le difficoltà nella riscoperta di se stessi nella nuova realtà del paese di accoglienza e sviluppare percorsi elaborati con, e non per, le persone inserite nei progetti.
Conoscere per “essere” più cittadini
Ancora per favorire l’autonomia, è stato anche organizzato tra i mesi di ottobre e novembre un corso di orientamento civico per facilitare la conoscenza del territorio, l’accesso ai servizi e il percorso di integrazione, che si rivela sempre piuttosto lungo e complesso per chi viene da paesi con tradizioni e prassi molto diverse, e che è arrivato in Italia senza un vero progetto migratorio, come la gran maggioranza delle persone che fuggono dai propri paesi per situazioni di instabilità, guerra, e dittature.
Il saldat…

Condividi
Chi Siamo

La FISC nasce il 26 novembre 1966 come associazione dei numerosi settimanali diocesani, soprattutto con l’intento esplicito di raccogliere l’eredità culturale, sociale ed ecclesiale delle varie testate sorte già alla fine dell’800, nel solco del Movimento cattolico italiano e alla luce dell’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII.

Contatti
La Nostra Newsletter

Ricevi gli ultimi aggiornamenti direttamente nella tua casella di posta elettronica.

Seguici: