RIFLESSIONI SUL DOPO ELEZIONI

“Quale futuro dobbiamo aspettarci?”. A due settimane dalle elezioni amministrative ed europee le testate aderenti alla Fisc proseguono nell’analisi del voto. Pino Malandrino, direttore della Vita diocesana (Noto), sottolinea che “oggi, nella gente, prevalgono le emozioni: più che al partito si guarda alla credibilità, all’onestà e alla competenza degli uomini del partito. Per cui, la fiducia conquistata con tanti sacrifici, può essere perduta se vengono meno le condizioni per averla ottenuta”. Il Popolo (Tortona) riprende l’editoriale del direttore del Sir, Domenico Delle Foglie: “La condizione per una fisiologia democratica – suggeriscono molti analisti – è che alle prossime elezioni politiche concorrano due forze a ‘vocazione maggioritaria’. Una sembra già essere in campo, il Pd socialdemocratico a trazione Renzi. Ne nascerà un’altra, non populista, magari nel solco della tradizione popolare europea? È presto per dirlo, ma non è mai troppo tardi per aprire un cantiere politico”. Romanello Cantini, editorialista di Toscana Oggi (settimanale regionale), osserva: “Le ultime elezioni europee per i loro riflessi sul panorama politico dei vari Paesi sono destinate a pesare più su governi e partiti dell’Europa che sulla composizione dello stesso Parlamento europeo. Per la loro novità i risultati delle europee condizioneranno quasi tutte le forze politiche del Vecchio Continente anche se per motivi diversi”. Franco Chittolina, editorialista della Guida (Cuneo), si sofferma sul ricatto inglese di lasciare l’Ue: bisogna “cogliere l’occasione per un chiarimento, trovare il coraggio di non subire il ricatto e proseguire sulla strada dell’Unione politica”. Dopo le elezioni, suggerisce Amanzio Possenti, direttore del Popolo Cattolico (Treviglio), “occorrerebbe che la vita politica fosse normale, seria e responsabile, conflittuale solo nella dialettica (doverosa) sui problemi: e non aspra contrapposizione senza fine, sorda al confronto e soprattutto al dialogo”. Adolfo Putignano, direttore dell’Ora del Salento (Lecce), mette in evidenza una novità: “Matura sempre più lo sviluppo dell’‘empatia tecnologica’, con gli elettori-utenti, analizzati e coinvolti sulla base dei loro profili. È la politica 2.0, con specialisti della comunicazione e la personalizzazione del rapporto con i votanti”. Rimane, comunque, “la preoccupazione per la mancanza di un autentico e adeguato contraddittorio nella vita pubblica”.
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