REFERENDUM

Alla “domenica dei referendum” è dedicato l’editoriale di Ettore De Faveri, direttore della Valsusa (Susa): “Acqua ed energia non sono certo quisquilie. Sono parti essenziali della nostra vita. Non possiamo farne a meno. Ma non a qualsiasi prezzo. L’acqua è un bene comune. Appartiene a tutti. È quindi giusto pagarne i servizi che ci vengono erogati. Ma non può essere un business. Un affare. Se no, prima o poi qualcuno ci farà pagare anche l’aria che respiriamo”. Secondo Bonifacio Mariani, direttore del Nuovo Amico del Popolo (Chieti-Vasto), “conoscenza approfondita delle questioni non c’è, chiarezza e serenità per cercare il bene comune, nella verità e nel dialogo, parimenti non sono ancora maturate. Non resta che lasciare la parola ai cittadini: sperando che tutti vadano a votare, sperando nella saggezza di scelte che, per il momento, valgano a tutelare beni e bisogni fondamentali, e a tenere aperte le strade che in futuro (chiarite le problematiche) permettano di custodirli per tutti e dispensarli a tutti, perché come bene irrinunciabile appartengono a tutti”. Sui referendum “le opinioni, anche nel mondo cattolico, non sono uniformi – ricorda Bruno Cescon, direttore del Popolo (Pordenone) –. Più che divisione la diversità esprime il pluralismo dei cattolici in alcune scelte concrete non riguardanti i fondamenti della dottrina cristiana e dei diritti umani. Dalla dottrina cristiana, dal Vangelo, non discendono delle ricette immediate per ogni problema. Piuttosto ne derivano dei criteri orientativi per le nostre scelte quotidiane, per il nostro impegno in politica e nella società”. “Acqua, nucleare, giustizia”, sottolinea La Guida (Cuneo), sono “tre questioni di importanza vitale”. “L’attuale tornata referendaria presenta elementi di particolare interesse che portano ancora di più a sostenere l’importanza di andare a votare”, evidenzia Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza), secondo il quale “per tre dei quattro referendum si tratta di pensare quale sviluppo vogliamo per il Paese e quale domani immaginiamo per i nostri figli”. “Evitiamo che le scelte referendarie siano vissute in base agli schieramenti partitici. La loro proposta viene da una parte, ma i contenuti sono di grande importanza per il Paese e per il futuro della convivenza civile”, sostiene Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona). Per Vincenzo Tosello, direttore di Nuova Scintilla (Chioggia), “assodato che tutto ciò che pone in pericolo le persone e l’ambiente o ciò che assicura privilegi impropri va contro l’amore e la giustizia, resteranno da affrontare le questioni vere della disponibilità di acqua ed energia, per tutti e a costi ragionevoli. Il referendum non basta. Occorre un piano serio di investimenti strutturali e di norme chiare per por fine all’assurdo spreco dei nostri acquedotti e al clientelismo non di rado collegato al pubblico”.
Condividi