QUESTIONI SOCIALI

A tenere banco non è solo la politica, ma anche la situazione sociale del Paese. Tra le “riforme necessarie per la salvezza del nostro Paese”, Gianpiero Moret, direttore dell’Azione (Vittorio Veneto), individua come la “più difficile e più urgente” quella “del lavoro”: “La storia dello sviluppo c’insegna che gli squilibri e i disagi sociali possono far fallire ogni riforma. Auspichiamo che le riforme sul lavoro del governo trovino il giusto equilibrio” tra le “istanze contrapposte” di “abbandonare settori ormai improduttivi e mantenere posti di lavoro”. Per Luca Sogno, direttore del Corriere Eusebiano (Vercelli), “oggi la libera impresa in Italia è soffocata da un’azione a tenaglia fatta di burocrazia da un lato e pressione fiscale dall’altro. È ora di passare dalle analisi ai fatti altrimenti la ripresa (quella vera, quella che porta lavoro) resterà una chimera”. Sono tante le difficoltà che si registrano nel Paese. “È indubbio che oggi aumentano coloro che tribolano a tirare avanti, in mezzo a fallimenti coniugali e altre disavventure, a partire dalla disoccupazione che bussa anche a porte inaspettate. Si è molto più fragili. Spesso diventa più arduo darsi una mano”, sottolinea Corrado Avagnina, direttore dell’Unione Monregalese (Mondovì), commentando i dati diffusi dall’Istat, tra i quali è inquietante quello inerente il “calo delle nascite”. Da questa “stagione pesante” ne usciremo solo “con scelte politico-economiche coraggiose, ma anche con la voglia di tutti di mettersi in gioco nella ferialità, non perdendo nulla di quanto può essere gesto solidale di riscatto, di sostegno, di speranza… nelle piccole grandi cose della vita”. Dei dati Istat anche l’Eco del Chisone (Pinerolo) mette in luce quelli relativi alla denatalità, sottolineando come “l’Italia sia il Paese in cui è più difficile conciliare lavoro e maternità”. Perciò, “la famiglia va sostenuta con atti concreti”.
 
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