QUESTIONI INTERNAZIONALI

Sui settimanali spazio anche a questioni internazionali. Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), commenta la decisione delle maestre di una scuola materna svedese di eliminare, “in nome dell’uguaglianza dei sessi”, l’uso dei pronomi personali. “Nel caso di un’educazione, che non riconosce la differenza – evidenzia Cescon – si compie un travisamento del dato umano in nome di una volontà di potenza sui bambini, che di fatto diventa una sopraffazione sulla donna, negata ancora una volta in quanto tale. Se passasse, sarebbe la sconfitta postmoderna del femminismo. Per non concederle la pari dignità le si rifiuta la differenza in nome di un’uguaglianza che di fatto sarà un’assimilazione al maschile. Secondo l’ultimo acquisto del pensiero, oltre il postmoderno, è la negazione del principio di realtà contro ogni evidenza empirica”. Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), si occupa della vicenda di Asia Bibi, donna pakistana condannata a morte per il reato di blasfemia e detenuta dal giugno 2009 in attesa della sentenza definitiva. “Questa – dice Rini – è una di quelle grandi donne che segnano in profondità la storia della Chiesa. (…) Ascoltiamo l’appello di Asia, diffuso nei giorni scorsi da ‘Avvenire’: preghiamo per lei e interveniamo…”.
 
Condividi