Le divisioni dei partiti e della politica precisa Voce del Logudoro (Ozieri) si estendono al governo del territorio. A discapito dellunità e dellagire insieme. Si dice forza paris, ma se insieme significa ostacolo alle nostre ambizioni su questo altare sacrifichiamo linteresse generale delle comunità. Lo sviluppo auspicato, chiesto e promesso può attendere. E Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), ricorda che parlare di assenza di politica significa sostanzialmente parlare di mancanza di idee forti da cui nascano progetti credibili per il futuro del Paese e, in sostanza, di uomini credibili capaci dincarnare le idee e portare avanti i progetti. È questo il vero problema dellItalia: uninflazione crescente di politici di fronte a una penuria insopportabile di progettualità. Sulla stessa linea Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza): Occuparsi di politica di questi tempi certo non entusiasma, anzi. Il quadro politico nazionale, da qualsiasi punto lo si guardi risulta, infatti, deprimente e preoccupante. Sulle quote latte sistematicamente superate da nostri allevatori furbetti, con la complicità delle amministrazioni italiane particolarmente comprensive si concentra leditoriale della Guida (Cuneo), che parla di comportamenti fuori da ogni legalità e senza pudore. Pensa alle celebrazioni per i 40 anni della Regione Piemonte Marco Bonatti, direttore della Voce del Popolo (Torino), ricordando che le Regioni sono state, prima di tutto, una grande speranza. Rispetto ad uno Stato nato sul modello napoleonico, come andava di moda 150 anni fa, e che consentiva di governare dal centro attraverso i Prefetti, le Regioni rappresentarono la possibilità di una prospettiva ben diversa: un governo del territorio esercitato a partire dal territorio stesso, con capacità decisionali di livello diverso da quelle di Comuni e Province.