Molti editoriali si occupano di politica. Cè un sentimento che accomuna molti italiani: la voglia di lasciarsi alle spalle un periodo di storia per niente esaltante, fatto di scandali, di illeciti arricchimenti, di connivenze tra diversi poteri dello Stato e le forze della corruzione. Quale altro significato hanno fenomeni come la massiccia astensione dal voto, il consenso raccolto dai movimenti di protesta e ora il largo voto di fiducia dato a Renzi, se non quello di una condanna della vecchia politica e di un atto di fiducia verso chi interpreta la voglia di cambiamento?: è la domanda che pone Pino Malandrino, direttore della Vita diocesana (Noto). Il Popolo (Tortona) rilancia un editoriale Sir a firma di Francesco Bonini: Il primato della politica, anche in questa versione 2.0, non può restare un discorso. Deve necessariamente arrivare alla prova dei fatti, ovvero delle politiche pubbliche. Tra il dire e il fare, lo si sa, cè di mezzo il mare. Penso che lo sappia e bene anche il presidente Matteo Renzi, che più che il mare vede davanti a sé il Parlamento, con i suoi irriducibili no, osserva la Valsusa (Susa). Secondo Luca Sogno, direttore del Corriere Eusebiano (Vercelli), se lItalia non scioglie il nodo gordiano di una burocrazia ipertrofica, soffocante, dannosa per leconomia reale e che, per di più, si autoalimenta fuori da qualsiasi controllo, ogni progetto riformatore si impantanerà nelle sabbie mobili di qualche oscuro ufficio dove resterà chiuso in un cassetto.