POLITICA

Sui settimanali diocesani anche alcuni commenti sulla situazione politica in Italia. In particolare Giordano Frosini, direttore di Vita (Pistoia), si sofferma sull’impegno dei “cattolici nell’Italia di oggi”. Un tema, dice, “ripreso pari pari dal documento preparatorio per la prossima Settimana Sociale che si terrà nel mese di ottobre a Reggio Calabria, uno dei centri nevralgici della crisi che attanaglia oggi il nostro Paese. È augurabile che il nuovo richiamo sia accolto almeno dai cattolici più sensibili”. Emmaus (Macerata) propone a “una politica in crisi” di “riscoprire il valore della fraternità”, per “sanare le numerose fratture nel tessuto economico, sociale, culturale, riscoprendo il volto più autentico e insostituibile della funzione della politica, contribuendo così anche alla riduzione dell’antipolitica, con la partecipazione dei cittadini e con un cammino di cambiamento a tutti i livelli”. “La manovra finanziaria strangolerà soprattutto gli enti territoriali periferici”, annota Pier Giovanni Trossero, direttore dell’Eco del Chisone (Pinerolo), “ma da qualche parte occorrerà pur cominciare a tagliare” e “anche i Comuni – come recita il titolo dell’editoriale – hanno le loro colpe”. In un mondo che “pullula di esperti”, si legge sulla Guida (Cuneo), “il confine tra democrazia e demagogia è sottile, così come non è netta la linea di demarcazione tra libertà d’opinione e presunzione”. Dal nazionale al locale… Antonio Nizzi, direttore editoriale della Gazzetta di Foligno, “prova” a “fare una sintesi, a un anno di distanza, sull’operato della nuova amministrazione”. Tra le altre cose, Nizzi registra che “lo scontro sul Piano di riorganizzazione della macchina comunale è stato molto duro tra maggioranza e opposizione. Più intraprendenti sono apparse le politiche di sviluppo culturale e turistico e il confronto con i giovani, ma c’è da promuovere il sistema dei musei cittadini, da attrarre un maggior flusso di turisti e, soprattutto, da rendere meno invisibile un’ampia fascia del mondo giovanile”. Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), parla invece del funerale dei feti abortiti, contro il quale è stata fatta una raccolta di firme: una battaglia “sterile – secondo Rini – perché non esprime vero spirito democratico, né rispetto del pluralismo”. “Impegnatevi – esorta il direttore – per battaglie più degne di dedizione: il sostegno alla maternità, specie quella in difficoltà, la sanità, in particolare per bambini e anziani, la scuola e il suo costo dopo i recenti tagli, la scolarizzazione dei bimbi immigrati, l’assistenza agli anziani soli”. È dedicato alla ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia, che forse “passerà in sordina”, né “sembra interessare tanto gli italiani”, l’editoriale di Giuseppe Rabita, direttore di Settegiorni dagli Erei al Golfo (Piazza Armerina), nel quale si ricorda come “la soppressione degli ordini religiosi e il conseguente incameramento dei loro beni da parte dello Stato” abbiano prodotto “un impoverimento a tutti i livelli nello stato sociale, dal quale sia il Sud sia la Chiesa non si sono più ripresi”.
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