POLITICA

Del caso “Ruby” si occupa Vincenzo Tosello, direttore di Nuova Scintilla (Chioggia), che esprime “un comprensibile desiderio, quasi una supplica: che si smetta questo chiacchiericcio infinito e si affrontino seriamente le questioni più importanti”. In Italia non solo “la politica” sta diventando “uno spettacolo insopportabile”, c’è anche il “contributo” dell’informazione. È il parere di Andrea Fagioli, direttore di Toscana Oggi (settimanale cattolico regionale), per il quale nei telegiornali “nessuna scaletta segue più la priorità delle notizie e le stesse notizie non rispondono più ai criteri di un sano giornalismo”. Per non parlare della magistratura, le “cui inchieste, sia pure legittime, saltano fuori con tempismo e schieramento di forze impressionanti, con i soliti verbali distribuiti a destra e a manca”. “Come cittadini – afferma Gino Mecca, direttore dell’Araldo Abruzzese (Teramo-Atri) – vogliamo rivendicare con forza un cambio di rotta della politica in Italia, perché dia risposte serie ai problemi del Paese. Vogliamo che il confronto politico avvenga ‘sulle cose da fare’ e sulle trasformazioni del Paese”. Secondo Guglielmo Frezza, direttore della Difesa del Popolo (Padova), “a chi guida un Paese non è richiesto di essere povero, né tantomeno triste”, ma “che incarni con sobrietà l’autorevolezza delle istituzioni e sappia camminare al passo con il suo popolo, con le sue fatiche e le sue inquietudini per il futuro”. Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), ricorda l’atteggiamento di presidente della Repubblica e Chiesa di fronte agli ultimi eventi: “La prudenza di entrambi magari apparirà ad alcuni eccessiva. In realtà ciò che le due autorità super partes temono è il vuoto di potere in un momento delicatissimo per i problemi del nostro Paese nel contesto internazionale”. “C’è e ci deve essere un’etica nella politica, nel lavoro, nell’economia e nei rapporti sociali. Dobbiamo farla nostra e rispettarla, ma dobbiamo anche pretenderla”, scrive La Guida (Cuneo). Anche Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza), ritiene che “la questione di una rinnovata morale ed etica pubblica riguarda ognuno di noi. Il rilancio dell’Italia passa necessariamente di qui e coinvolge tutti”. “I nodi politico-sociali di questi giorni intensi ci spingono a guardare la realtà con un occhio preoccupato e incerto su cosa succederà nel mondo del lavoro, nella politica, nell’economia… respirando grosse incognite che danno da pensare e ripensare con affanno”. È l’opinione di Corrado Avagnina, direttore dell’Unione Monregalese (Mondovì) e della Libertà (Fossano).
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