La media e piccola editoria possiede, nella propria impostazione, salutari vincoli che la aiutano a generare uninformazione meno massificata, meno soggetta alla pressione delle mode, tanto passeggere quanto invadenti. Essa infatti è geneticamente più legata alla sua base territoriale di riferimento, più prossima alla vita quotidiana delle comunità, più ancorata ai fatti nella loro essenzialità e concretezza. Così papa Francesco nel discorso di saluto ai membri dellUnione stampa periodica italiana (Uspi) e della Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc) ricevuti in udienza questa mattina alle 12 in Sala Clementina. Si tratta di un giornalismo strettamente connesso alle dinamiche locali ha detto il Papa -, alle problematiche che nascono dal lavoro delle varie categorie, agli interessi e alle sensibilità delle realtà intermedie, che non trovano facilmente canali per potersi adeguatamente esprimere. A questa logica partecipano anche i settimanali diocesani iscritti alla Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc), di cui ricorre in questi giorni il 50° anniversario. Essi possono rivelarsi utili strumenti di evangelizzazione, uno spazio nel quale la vita diocesana può validamente esprimersi e le varie componenti ecclesiali possono facilmente dialogare e comunicare. Per Francesco, lavorare nel settimanale diocesano significa sentire in modo particolare con la Chiesa locale, vivere la prossimità alla gente della città e dei paesi, e soprattutto leggere gli avvenimenti alla luce del Vangelo e del magistero della Chiesa. Elementi che sono la bussola del suo modo peculiare di fare giornalismo, di raccontare notizie ed esporre opinioni.
Il Pontefice ha sottolieato che i settimanali diocesani, integrati con le nuove forme di comunicazione digitale, rimangono pertanto strumenti preziosi ed efficaci, che necessitano di un rinnovato impegno da parte dei Pastori e dellintera comunità cristiana e della benevola attenzione dei pubblici poteri. Si avverte lurgente bisogno di notizie comunicate con serenità, precisione e completezza ha ribadito il Papa -, con un linguaggio pacato, in modo da favorire una proficua riflessione; parole ponderate e chiare, che respingano linflazione del discorso allusivo, gridato e ambiguo. E importante che, con pazienza e metodo, si offrano criteri di giudizio e informazioni così che la pubblica opinione sia in grado di capire e discernere, e non stordita e disorientata. La società ha proseguito ha inoltre bisogno che il diritto allinformazione venga scrupolosamente rispettato assieme a quello della dignità di ogni singola persona umana coinvolta nel processo informativo, in modo che nessuno corra il rischio di essere danneggiato in assenza di reali e circostanziati indizi di responsabilità. Non bisogna cadere nei peccati della comunicazione: la disinformazione cioè dire soltanto una parte , la calunnia, che è sensazionalistica, o la diffamazione, cercando cose superate, vecchie, e portandole alla luce oggi: sono peccati gravissimi, che danneggiano il cuore del giornalista e danneggiano la gente. Per tutti questi motivi ha richiamato il Pontefice è dunque auspicabile che non venga meno limpegno da parte di tutti per assicurare lesistenza e la vitalità a questi periodici, e che vengano tutelati il lavoro e la dignità del suo compenso per tutti coloro che vi prestano la loro opera. Infine, papa Francesco ha incoraggiato tutti voi, membri dellUspi e della Fisc, a continuare con impegno e fiducia il vostro lavoro e ha invitato la società civile e le sue istituzioni a fare il possibile perché la media e piccola editoria possa svolgere il suo insostituibile compito, a presidio di un autentico pluralismo e dando voce alla ricchezza delle diverse comunità locali e dei loro territori.
Il Pontefice ha sottolieato che i settimanali diocesani, integrati con le nuove forme di comunicazione digitale, rimangono pertanto strumenti preziosi ed efficaci, che necessitano di un rinnovato impegno da parte dei Pastori e dellintera comunità cristiana e della benevola attenzione dei pubblici poteri. Si avverte lurgente bisogno di notizie comunicate con serenità, precisione e completezza ha ribadito il Papa -, con un linguaggio pacato, in modo da favorire una proficua riflessione; parole ponderate e chiare, che respingano linflazione del discorso allusivo, gridato e ambiguo. E importante che, con pazienza e metodo, si offrano criteri di giudizio e informazioni così che la pubblica opinione sia in grado di capire e discernere, e non stordita e disorientata. La società ha proseguito ha inoltre bisogno che il diritto allinformazione venga scrupolosamente rispettato assieme a quello della dignità di ogni singola persona umana coinvolta nel processo informativo, in modo che nessuno corra il rischio di essere danneggiato in assenza di reali e circostanziati indizi di responsabilità. Non bisogna cadere nei peccati della comunicazione: la disinformazione cioè dire soltanto una parte , la calunnia, che è sensazionalistica, o la diffamazione, cercando cose superate, vecchie, e portandole alla luce oggi: sono peccati gravissimi, che danneggiano il cuore del giornalista e danneggiano la gente. Per tutti questi motivi ha richiamato il Pontefice è dunque auspicabile che non venga meno limpegno da parte di tutti per assicurare lesistenza e la vitalità a questi periodici, e che vengano tutelati il lavoro e la dignità del suo compenso per tutti coloro che vi prestano la loro opera. Infine, papa Francesco ha incoraggiato tutti voi, membri dellUspi e della Fisc, a continuare con impegno e fiducia il vostro lavoro e ha invitato la società civile e le sue istituzioni a fare il possibile perché la media e piccola editoria possa svolgere il suo insostituibile compito, a presidio di un autentico pluralismo e dando voce alla ricchezza delle diverse comunità locali e dei loro territori.
Fonte Sir: www.agensir.it
(martedì 19 dicembre 2017)