PAPA FRANCESCO

Sui settimanali continuano le riflessioni sul Pontefice. “Papa Francesco non fa che riprendere il Vangelo e coniugarlo con una incisività diretta, mirata, efficace che lascia il segno. E così si re-impara che l’essenziale sta nell’incontro con Cristo sulle strade degli uomini e delle donne di oggi”. Lo scrive Corrado Avagnina, direttore dell’Unione Monregalese (Mondovì) e della Fedeltà  (Fossano), ricordando i 100 giorni da Papa di Francesco. Nelle parole del Pontefice, evidenzia Bonifacio Mariani, direttore del Nuovo Amico del Popolo (Chieti-Vasto), “emerge chiara la forza della fede che chiama il fedele a scuotersi, a essere partecipe della vita della Chiesa, della comunità cattolica e in definitiva del mondo. In questi tre mesi Papa Francesco ha sedotto i cuori e scosso le coscienze, per trasformare il popolo di Cristo in una massa in movimento, in direzione del cammino della fede”. In 100 giorni, sintetizza Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), “ha cambiato i residui di stile ‘rinascimentale’, incomprensibile ai popoli della sofferenza e della fame”. Papa Francesco “continua a suscitare entusiasmo e simpatia e con questo alimenta la speranza in un rinnovamento efficace nella Chiesa e nella società”, afferma Vincenzo Tosello, direttore di Nuova Scintilla (Chioggia), per il quale “può essere più facile soffermarsi sulle tante pecche della comunità ecclesiale e civile”, ma “oggi, più che mai, abbiamo bisogno di parole e segni di speranza per dirci e sentire che l’orizzonte è più ampio di quanto possa sembrare e il sole continua a splendere per tutti e la nostra terra è così ricca di bellezze naturali da riempirci già con i suoi doni”. Ancora “una suggestione di Papa Francesco” ispira Giordano Frosini, direttore della Vita (Pistoia): “La persona umana – afferma il Papa – è in pericolo: questo è certo, la persona umana oggi è in pericolo, ecco l’urgenza dell’ecologia umana! E il pericolo è grave perché la causa del problema non è superficiale, ma profonda: non è solo una questione di economia, ma di etica e di antropologia”. Per Frosini, “il richiamo del Papa è anzitutto il richiamo di Dio, ma è anche il richiamo, il grido di allarme e di dolore della stessa natura. Per questo il grido di allarme è diretto a tutti gli uomini di buona volontà, basato com’è sul concetto laico di uomo e di società”. Anche Bruno Cappato, direttore della Settimana (Adria-Rovigo), scrive partendo dall’operato del Pontefice: “Il cristiano ha una parola che ha ricevuto in dono e che – nell’impegno evangelizzante – deve essere portata anche agli uomini del nostro tempo cercando di superare incomprensioni, distacchi e contrapposizioni. In realtà quello che sta facendo Papa Francesco ha proprio il senso dell’uscire dai bastioni, di aprirsi al mondo senza perdere o sminuire nulla del messaggio di Cristo”. “Quando fu eletto il cardinal Bergoglio ringraziò i cardinali per aver scelto un Papa che veniva ‘dalla fine del mondo’. Da allora – sottolinea Luciano Sedioli, direttore del Momento (Forlì-Bertinoro) – non manca occasione per comunicare una dimensione di Chiesa ecumenica e senza barriere e invitare i cristiani a mettersi in viaggio, verso le periferie geografiche e umane della storia”. La Difesa del Popolo (Padova) ricorda che “domenica 30 giugno si celebra la giornata per la carità del Papa”, “una scadenza annuale, ma che assume un valore particolare perché rivolta a un Papa, di nome Francesco, che ha messo con forza l’accento sulla dimensione caritativa dell’esperienza di fede”. Parlando dell’enciclica sulla fede iniziata da Benedetto XVI che Papa Francesco sta completando, Stefano Fontana, direttore di Vita Nuova (Trieste), os…

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