Un nuovo oratorio per la chiesa di Lizzana. Fondi raccolti dall’otto per mille, per esempio, sono stati usati per finanziare i due anni e mezzo di lavori per costruire il nuovo oratorio nella chiesa di Lizzana (Rovereto), nella diocesi di Trento, dove oggi trovano alloggio tutti i gruppi della catechesi, della Caritas, il coro parrocchiale, il bar e le scuole sportive e musicali. Oggi nell’oratorio trascorrono le loro giornate gli anziani che ritrovano finalmente la struttura nella quale sono cresciuti e le famiglie, che riconoscono nella chiesa di Lizzana e nell’entusiasmo del parroco, don Elio Paradisi, un alleato nell’impegno educativo dei loro ragazzi.
Quando la terra trema. I fondi dell’otto per mille sono serviti anche per far fronte alle emergenze, come in Abruzzo, colpito il 6 aprile 2009 da un terremoto che ha devastato L’Aquila e le province circostanti. In quell’occasione, grazie alle offerte confluite sui conti correnti aperti appositamente dalla Caritas e ai fondi stanziati dalla Cei, si sono raccolti 11 milioni di euro, necessari per prestare soccorso e assistenza agli sfollati e per iniziare la ricostruzione della città e la costruzione di nuove chiese, centri educativi e strutture abitative. “È abituale – racconta all’interno del volume mons. Mauro Rivella, sottosegretario della Cei – che la Chiesa intervenga, in Italia e all’estero, quando ci sono delle emergenze, attingendo ai fondi dell’otto per mille destinati alla carità”.
La possibilità di ricominciare. L’otto per mille, oltre ad opere di recupero e costruzione di strutture, serve anche a promuovere e sostenere progetti per la comunità, come “Kairos” per il recupero dei detenuti, realizzato nell’arcidiocesi di Taranto. Quest’iniziativa ha permesso a molte persone, durante la detenzione, di seguire corsi di formazione nel campo della ristorazione, della riparazione di elettrodomestici, della falegnameria e delle nuove tecnologie, come grafica web. Il 70% di loro, finito il corso e scontata la pena, risulta impiegato in questi campi professionali. “L’otto per mille – racconta don Emanuele Ferro, direttore del settimanale diocesano di Taranto (Nuovo Dialogo) – è anche questo: dare la possibilità a chi ha sbagliato di ripartire e ricominciare a vivere”.
Per i più poveri. Numerosi sono stati anche gli interventi nei Paesi del Terzo Mondo: tra questi l’aiuto alla popolazione dello Sri Lanka che il 26 dicembre 2004 è stata travolta dallo tsunami. Gli abitanti di quella regione videro l’onda gigante portarsi via i loro cari (si calcola che i morti siano stati 4.700), gli animali, le abitazioni, le barche e gli attrezzi per lavorare e, soprattutto, qualsiasi speranza nel futuro. In quell’occasione numerose Ca…