ORA AVANTI RAPIDAMENTE

“È stato oggi tolto dal Parlamento l’ultimo ostacolo all’accordo con Poste italiane in materia di tariffe postali per la stampa periodica”. Così don Giorgio Zucchelli, presidente della Federazione italiana settimanali cattolici (a cui aderiscono 187 testate), ha commentato ieri sera al Sir l’approvazione, avvenuta nella stessa giornata, da parte del Senato di un emendamento al decreto legge trasporti relativo alle tariffe editoriali, secondo il quale fino al 31 dicembre 2012 il Dipartimento editoria della Presidenza del Consiglio non dovrà più rimborsare Poste italiane per le tariffe postali agevolate di quotidiani, periodici e libri, stabilendo al contempo che un decreto ministeriale, da adottare entro due settimane dalla conversione in legge del decreto, determini le tariffe massime applicabili. Ora il “dl trasporti” passa all’esame della Camera dei deputati e don Zucchelli si dice “fiducioso” che vi sarà “una rapida approvazione”. Fiducia viene riposta, dal presidente della Fisc, pure “nelle Poste e nel governo, affinché possa essere raggiunto quel risultato che da tempo aspettiamo”

L’accordo richiamato dalla Fisc, che ha visto impegnati, oltre alle Poste, la Fieg e l’Uspi, “ci soddisfa pienamente – spiega don Zucchelli – sia perché la Federazione dei settimanali cattolici è stata riconosciuta come parte ufficiale nella contrattazione, sia perché sul piano economico stabilisce tariffe che, sebbene superiori a quelle che si pagavano con le agevolazioni postali, sono tuttavia assolutamente più accettabili rispetto alla situazione attuale, che è insostenibile”. Il presidente ricorda che tale accordo “è passato al vaglio del Dipartimento per l’editoria, del Ministero dello sviluppo economico e di quello delle finanze. Tutti hanno dato il loro ‘placet’, e solo la Ragioneria dello Stato lo ha bloccato” perché avrebbe potuto entrare in conflitto con il regime del rimborso da parte dello Stato a Poste Italiane della differenza tra il prezzo delle spedizioni e quanto pagato dalle testate: un regime che, sebbene “sospeso”, è ancora formalmente in vigore. Ora, “anche questo ostacolo è superato e non vi è proprio più nessun motivo per non sottoscrivere il decreto con le nuove tariffe”, conclude Zucchelli, chiedendo solo che, a questo punto, “si proceda rapidamente”.

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