NOBEL PER LA PACE ALL’UE

Non mancano, sulle testate diocesane, riflessioni sull’assegnazione del Premio Nobel per la pace all’Unione europea. Per il Corriere Apuano (Massa Carrara-Pontremoli) si tratta di “un messaggio straordinario contro il ritorno della paura di un passato di guerre e di totalitarismi. Il Premio parla ai giovani per caricarsi dell’ideale europeo che ha appassionato i non più giovani e per ritrovare tutti interesse alla politica”. Il Nobel, osserva Adolfo Putignano, direttore dell’Ora del Salento (Lecce), “è giunto con sorpresa degli stessi cittadini. Dopo la guerra mondiale, a sei decenni dal Trattato di Roma stipulato dai primi Paesi nel 1957, si rilancia così con maggiore vigore, nonostante l’attuale crisi economica, l’obiettivo di realizzare l’Unione in modo sempre più coeso. Già la caduta del muro di Berlino, il Trattato di Maastricht nel 1992, la nascita dell’euro nel 1999, con l’emissione delle prime banconote tre anni dopo, hanno dato un notevole impulso all’Unità. È evidente che ora occorre proseguire nel fare in modo che tutti gli abitanti dei Paesi membri si sentano europei con maggiore convinzione e soddisfazione. E tendere a una reale solidarietà tra i Paesi”. Secondo Toscana Oggi (settimanale regionale), il Nobel “simbolicamente se lo meritano tutti gli europei che in cento anni, seppure a prezzo di cinquanta milioni di morti, hanno cambiato professione. Hanno smesso progressivamente di combattere per la guerra e hanno cominciato a combattere per la pace”. Questo Premio, si legge infine sulla Cittadella (Mantova), “è un riconoscimento doveroso (e forse tardivo) per un’istituzione che oggi è bersaglio di tante critiche ma che ha accumulato tanti e decisivi meriti nel corso degli ultimi decenni”.

 
Condividi