No alle discriminazioni tra i giornali come pure tra i lettori, che sono tutti uguali e hanno gli stessi diritti, indipendentemente da dove vivono. Si può riassumere così, ad avviso del presidente Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici) Francesco Zanotti, lincontro di questa mattina a Roma tra i vertici della Federazione – Zanotti con i vicepresidenti don Bruno Cescon e Chiara Genisio – e i rappresentanti istituzionali Antonio Funiciello (collaboratore di Luca Lotti, titolare della delega alleditoria), Roberto Marino (capo dipartimento per linformazione e leditoria) e il suo vice Francesco Iannelli. Convocata in vista della riforma delleditoria, la Fisc ha posto lattenzione su due questioni: La riserva indiana del 5% dei contributi per i periodici no profit e lipotetica consegna postale solo a giorni alterni. La questione del recapito postale a giorni alterni e a scacchiera nei piccoli centri, per la Fisc, è inaccettabile e discriminatoria per cittadini che sono già ora penalizzati, abitando in territori con meno servizi. I nostri giornali – rimarca Zanotti – si possono considerare come quotidiani che escono una volta la settimana e, se venisse confermata lipotesi al vaglio dellAgcom di ridurre a soli 2-3 giorni nella settimana il recapito, questo comporterebbe per tanti nostri lettori limpossibilità di ricevere il giornale in tempo utile, con una limitazione al loro diritto a essere informati puntualmente.
Per quanto riguarda il Fondo per leditoria, invece, abbiamo chiesto fin da subito, e quindi dallanno di competenza 2014 – informa Zanotti -, leliminazione del tetto del 5% ovvero linnalzamento di questa percentuale, affinché oltre alla decurtazione dovuta ai progressivi tagli del Fondo, i periodici no profit non siano ulteriormente penalizzati rispetto alle altre testate. Su entrambe le questioni, osserva Zanotti, il governo si è mostrato collaborativo e disponibile a cercare insieme una soluzione. In particolare, sottolinea, ha trovato riscontro nellesecutivo la grande opera di sensibilizzazione dellopinione pubblica condotta in questi mesi con la campagna Meno giornali, meno liberi.
Fonte Sir: www.agensir.it
(Lunedì 25 maggio 2015)