NATALE

Si avvicina Natale e i settimanali, attraverso i messaggi dei vescovi e dei direttori, fanno i loro auguri ai lettori. “Gesù è nato povero, un po’ di paglia, due pannolini, il caldo tepore del seno di Maria, il forte braccio di Giuseppe, il fiato di un bue e di un asino bastano, anche l’incenso, la mirra e l’oro restano alla fine abbandonati, lì sulla paglia non servono…”: è il messaggio-poesia del vescovo Douglas Regattieri, che pubblica il Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina) per Natale. “Il Natale rappresenta un tempo favorevole per diffondere la gioia cristiana e comunicare il messaggio di pace e di speranza, nascosti nel mistero della nascita del Figlio di Dio”, scrive sulle pagine di Fermento (Amalfi-Cava de’ Tirreni) l’arcivescovo, monsignor Orazio Soricelli. “Vorrei chiedere per ciascuno di voi da Dio, il dono di vivere il Natale come un tempo di particolare bontà. Nel mondo di oggi caratterizzato dall’arrivismo e dalla ricerca della ricchezza e del successo la bontà non va più molto di moda. La bontà è attenzione all’altro, è capacità di dialogo, è disposizione del cuore che umilmente sa mettersi in discussione”, scrive su Emmaus (Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia) il vescovo Nazzareno Marconi. “In questo Natale d’inverno riscaldiamoci e illuminiamo la nostra mente e il nostro cuore contemplando la verità della presenza tra noi di Dio. Egli ci ama senza che noi lo meritassimo, ci si fa vicino nonostante le nostre miserie, anzi a causa del nostro egoismo e delle nostre povertà”, osserva sul Ticino (Pavia) il vescovo Giovanni Giudici. “Nella nostra società individualista e inquinata, che tenta di mettere in disparte il Natale e che propina una cultura che ignora i deboli e i più fragili, gli ultimi del Vangelo, testimoniamo la bellezza della nostra cultura cristiana incentrata sul dono che ci mette in comunione con Dio e con i fratelli”, è l’invito che l’arcivescovo Michele Castoro, rivolge dalle pagine di Voci e Volti (Manfredonia-Vieste-S.Giovanni Rotondo). Sulla Voce della Vallesina (Jesi), il vescovo Gerardo Rocconi invita a vivere un Natale diverso imparando da Gesù due atteggiamenti fondamentali: “Il primo è la sobrietà. Sobrietà che non è semplicemente privarci delle cose, quanto piuttosto superare quel convincimento secondo il quale la gioia non sta in quel che possediamo, in quel che mangiamo o in ciò di cui ci vestiamo. E il secondo atteggiamento da imparare è la solidarietà e la gratuità”. “La luce, che proviene dalla nascita del Salvatore, deve ravvivare la nostra speranza, perché Dio si è messo dalla parte dell’uomo, per sempre”, sottolinea sul Momento (Forlì-Bertinoro) il vescovo Lino Pizzi. Sul Ponte (Rimini) il vescovo Francesco Lambiasi chiede un “regalo” a Gesù Bambino: “Metti una spina in noi cristiani riminesi e facci capire che il modo più bello di prolungare la Messa di Natale è aggiungere un posto a tavola, per un povero, un extracomunitario, un anziano solo, magari non solo quel giorno ma anche dopo…”. “Quest’anno, propongo di vivere il nostro Natale nel segno della libertà, che non è un concetto astratto, una parola abusata, il cui significato non è più condiviso, ma un’esigenza ineludibile”, avverte, sul Nuovo Diario Messaggero (Imola), il vescovo Tommaso Ghirelli. “In quella notte accadeva una cosa inaudita. Dio si faceva uomo nel grembo di Maria: Uno della Trinità diventava terrestre, il Creatore assumeva la creatura, l’Eterno entrava nel tempo”, annota sulle pagine del Montefeltro (San Marino-Montefeltro) il vescovo Andrea Turazzi. “Nel momento in cui mettiamo a disposizione i nostri doni, germoglia e cresce in noi il desiderio di volger…

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