“La diversità è un pregio, un valore, una ricchezza. Con queste parole Domenico Coduto riassume lo spirito che anima e tiene uniti i ragazzi che compongono la Piccola Orchestra di Torpignattara. Coduto è un operatore culturale, ha costituito lassociazione Musica e altre cose, è colui che è riuscito a mettere assieme ragazzi di etnie diverse e che attraverso la musica dimostra che si possono smentire i luoghi comuni dellintolleranza. I componenti dellorchestra sono adolescenti, musicisti in erba, letà va dai 12 ai 17 anni, rappresentano tanti sud del mondo, tante facce diverse: ragazzi e ragazze italiani, nigeriani, senegalesi, egiziani, eritrei, cubani, argentini, filippini, del Guatemala e del Bangladesh (in tutto sono 10 le nazioni rappresentate), convivono accomunati dallamore per le note. La musica come collante, un linguaggio comune a tutti portato avanti con strumenti musicali che arrivano da tutto il mondo.
Il nome di questa ensemble deriva dalla zona in cui vivono quasi tutti i ragazzi, Torpignattara, quartiere periferico a Sud della Capitale con una forte presenza di stranieri; qui non è la lingua a fare la differenza, i ragazzi immigrati che popolano le strade del quartiere, e altri che arrivano dalle zone limitrofe, parlano tutti in romanesco, perché sono di seconda generazione. La multiculturalità si riscontra negli usi e nei costumi che si vanno radicalizzando nella zona, la diversità degli esercizi commerciali, la percezione degli odori non proprio nostrani, o labbigliamento etnico di alcuni abitanti ne testimoniano la provenienza di questa gente che è riuscita a ritagliarsi la propria quotidianità in un contesto fortemente abituato al rispetto del pluralismo. Lidea di dare vita ad una orchestra formata da ragazzi italiani e immigrati è nata qualche anno fa per valorizzare il patrimonio culturale di ognuno dei partecipanti, come racconta lideatore non è stato facile, ma grazie al comitato di quartiere e sfruttando il passaparola e il tam tam dei social network, si è partiti con un piccolo gruppo di 6 ragazzi per poi passare a 15 e ulteriormente a 20 unità. Lidea si è potuta concretizzare in progetto grazie allAssessorato alla Cultura del VI Municipio (oggi V) di Roma, che ha
messo a disposizione una sala dove poter fare incontrare questi ragazzi per le prove, e alla Fondazione Nando Peretti che ha finanziato interamente lopera. Ambedue le strutture hanno colto nelliniziativa oltre al grande valore interculturale, anche quello sociale che non avrebbe potuto fare che del bene alla convivenza degli stessi e al quartiere. Coduto non è solo in questa impresa. La direzione musicale è stata affidata a Pino Pecorelli, già vice direttore della famosa Orchestra di Piazza Vittorio, e nel primo anno di attività ha partecipato anche Livio Minafra, un giovane musicista pugliese interessato ai ritmi musicali di tutto il mondo. Limpegno dei componenti del gruppo ha prodotto in poco tempo degli ottimi risultati; dandosi appuntamento tutti i sabato, gli incontri sono
diventati dei veri e propri laboratori di composizione e sperimentazione in cui ognuno ha portato i propri ritmi, le proprie esperienze sonore, le stesse diversità hanno dato vita a qualcosa di nuovo. Un prodotto interculturale in cui ogni membro ci si è riconosciuto come parte integrante, musica pop, rap, note derivate dalla tradizione indiana, cubana, africana, mescolate alla lingua di adozione: il dialetto romanesco. Con appena otto mesi di prove il lavoro si è concretizzato in un concerto tenuto nel maggio 2013 presso il teatro Preneste alla presenza di una platea vastissima e, successivamente, nella realizzazione del primo CD musicale Piccola Orchestra di Torpignattara, uscito nellottobre del 2013, distribuito gratuitamente nelle biblioteche, nelle edicole e nelle scuole del centro