MONSIGNOR GALANTINO: A CIVILTA’ CATTOLICA, CATTOLICI SI SCROLLINO ‘SINDROME DA IMBARAZZO’

L’invito ai cattolici a scrollarsi di dosso “una sorta di ‘sindrome dell’imbarazzo’, che troppo spesso sembra aver catturato alcune fasce del mondo credente e che porta ad avallare la dissociazione tra fede e cultura” è venuto questo pomeriggio da monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, intervenuto alla tavola rotonda “La Rai dei cittadini. Il servizio pubblico per la qualità della comunicazione”, promossa a Roma da La Civiltà Cattolica e dall’Unione cattolica stampa italiana (Ucsi). “Il pericolo che io vedo” nella comunicazione, ha detto mons. Galantino, “è un eccessivo lobbysmo intorno agli argomenti, la fatica che si fa: occorre dare la possibilità a tutti di dire le proprie ragioni su ogni argomento, questo è per me il problema serio”. “Se non spetta certamente alla Chiesa suggerire come vada gestita la Rai – ha proseguito il segretario Cei -, credo comunque che la Chiesa possa ricordare che nel nostro Paese c’è ancora bisogno di un servizio pubblico che sia in grado di stimolare l’ambiente comunicativo, elevando la qualità dei modelli culturali che ci vengono offerti: è nell’interesse di tutti fare ogni sforzo per ricercare insieme attraverso il confronto, i modi migliori per assicurare questo livello”. Di qui la raccomandazione “di pensare ai giovani: sono le vittime principali della crisi contemporanea, che è crisi economica, ma anche e soprattutto crisi di valori e, in particolare, crisi di relazioni”.
“Mi sta sullo stomaco – ha detto ancora mons. Galantino – sentire che i giovani sono il futuro della nostra società: noi oggi dobbiamo imparare a dare risposte a questi ragazzi. Oggi dobbiamo dire cosa ce ne facciamo di queste risorse straordinarie che essi hanno”. Non si può ridare “corpo ai valori attraverso un acritico ritorno al passato – il successivo monito del presule -: la strada mi sembra, piuttosto, quella che porta a farsi carico della trasmissione di un sistema credibile di valori, che possa essere intercettato e fatto proprio dai nostri giovani. E, su questo fronte, il sistema della comunicazione mi pare abbia ha una responsabilità enorme, a partire dallo sguardi che propone sul mondo e sulla vita”. “I cattolici, a loro volta, quale ruolo sono chiamati a giocare in questa operazione, che in fondo è una forma di “educazione alla vita buona del Vangelo”?. Da mons. Galantino l’auspicio di “un sussulto di orgoglio che porti a riscoprire una presenza di lievito”. Infine il riferimento a concetti come “qualità, valore sociale, concorrenza creativa, diritto di cittadinanza, servizio pubblico universale”, un tempo “marchio di fabbrica” della radiotelevisione italiana “prima di smarrirne in parte il senso”, e oggi “perni dell’autoriforma di uno dei più grandi poli mediali pubblici del mondo, la BBC, “alla quale a più riprese si è guardato come modello di paragone per un possibile ripensamento dell’assetto del nostro sistema pubblico”.
 
 
 
Fonte Sir: www.agensir.it
 
Giovedì 8 maggio 2014
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