MANOVRA ECONOMICA

Della manovra economica si occupa Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina): “Occorre tirare la cinghia per liberare risorse in modo da rimettere in moto un circuito virtuoso che inneschi una ripresa ancora possibile. Spingere sul consumismo sfrenato non è utile a nessuno. Bisogna investire sul futuro, in infrastrutture, in nuove iniziative imprenditoriali che generino posti di lavoro, con uno sguardo che vada oltre l’interesse immediato e personale, ma abbia a cuore un bene molto più vasto, per un tornaconto comune”. “In questo drammatico frangente si deve operare per l’Italia, per il bene dell’intero Paese. E nei sacrifici, che necessariamente occorre chiedere agli italiani, va seguito un criterio di equità”, ma “la manovra, purtroppo, non ha seguito questo criterio almeno per quanto riguarda la famiglia e le cooperative sociali”, evidenzia Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone). “La situazione dei mercati ha portato lo scompiglio nelle borse, nelle banche, nell’industria e nel commercio, nelle famiglie; la politica non sembra in grado di adempiere al suo difficile compito, per mancanza di idee, di coesione, di solidarietà, di persone capaci”, afferma Giordano Frosini, direttore della Vita (Pistoia). Per Giovanni Barbieri, vicedirettore del Corriere Apuano (Massa Carrara-Pontremoli), “il fatto che la manovra abbia avuto tante modifiche è sintomatico di un malessere che tocca le varie componenti di una maggioranza che fatica a stare insieme”. “Da questa estate di crisi l’Italia esce male – sottolinea Guglielmo Frezza, direttore della Difesa del Popolo (Padova) –. Ma limitare le critiche all’irresponsabilità dell’esecutivo sarebbe ingiusto, e non solo perché non si vedono emergere credibili alternative di governo nel breve termine. L’emergenza è globale, e chiama in causa direttamente le istituzioni europee”. La settimana che ci lasciamo alle spalle “rispecchia soprattutto i ritardi di un sistema Paese assolutamente incapace di affrontare in maniera moderna le sfide che i nuovi scenari mondiali propongono”, sostiene Luca Sogno, direttore del Corriere Eusebiano (Vercelli). “Lo Stato non potrà più spendere tanto quanto in passato”, si legge su Gente Veneta (Venezia), ma “se le pensioni devono essere più magre, più ‘realistiche’, si cominci da subito, estendendo a tutti il sistema contributivo puro, aggiornando i calcoli alle attese di vita”.
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