Lumen fidei (La luce della fede) è la prima Enciclica firmata da Papa Francesco. Suddivisa in quattro capitoli, più unintroduzione e una conclusione, la lettera – spiega lo stesso Pontefice – si aggiunge alle Encicliche di Benedetto XVI sulla carità e sulla speranza e assume il prezioso lavoro compiuto dal Papa emerito, che aveva già quasi completato lEnciclica sulla fede. A questa prima stesura Francesco ha aggiunto ulteriori contributi.
Lintroduzione. Lintroduzione illustra le motivazioni poste alla base del documento: innanzitutto, recuperare il carattere di luce proprio della fede, capace dilluminare tutta lesistenza delluomo, di aiutarlo a distinguere il bene dal male, in particolare in unepoca, come quella moderna, in cui il credere si oppone al cercare e la fede è vista come unillusione, un salto nel vuoto che impedisce la libertà delluomo. In secondo luogo, lEnciclica vuole rinvigorire la percezione dellampiezza degli orizzonti che la fede apre per confessarla in unità e integrità. Chi crede, vede, scrive il Papa.
Il primo capitolo. Nel primo capitolo, il Pontefice si sofferma sulla figura di Gesù, mediatore che ci apre a una verità più grande di noi, manifestazione di quellamore di Dio che è il fondamento della fede. In quanto risorto, inoltre, Cristo è testimone affidabile, degno di fede. Ma cè un aspetto decisivo della fede in Gesù: La partecipazione al suo modo di vedere. Usando unanalogia, il Papa spiega che come nella vita quotidiana ci affidiamo a persone che conoscono le cose meglio di noi – larchitetto, il farmacista, lavvocato – così per la fede necessitiamo di qualcuno che sia affidabile ed esperto nelle cose di Dio e Gesù è colui che ci spiega Dio. La fede, poi, non è un fatto privato, ma è destinata a diventare annuncio.
Il secondo. Nel secondo capitolo, Se non crederete, non comprenderete, il Papa scrive: La fede senza verità non salva. Resta una bella fiaba, la proiezione dei nostri desideri di felicità. Ed oggi, data la crisi di verità in cui viviamo, è più che mai necessario richiamare questo legame, perché la cultura contemporanea tende ad accettare solo la verità della tecnologia, ciò che luomo riesce a costruire e misurare con la scienza e che è vero perché funziona, oppure le verità del singolo valide solo per lindividuo e non a servizio del bene comune. Ciò comporta però il grande oblio del mondo contemporaneo che – a vantaggio del relativismo e temendo il fanatismo – dimentica la domanda sulla verità, sullorigine di tutto, la domanda su Dio. La Lumen fidei sottolinea, poi, il legame tra fede e amore, inteso come il grande amore di Dio che ci trasforma interiormente e ci dona occhi nuovi per vedere la realtà. A questo punto, il Papa apre unampia riflessione sul dialogo tra fede e ragione. La fede non è intransigente, il credente non è arrogante. Al contrario, la verità rende umili e porta alla convivenza e al rispetto dellaltro. Ne deriva che la fede porta al dialogo in tutti i campi.
Il terzo. Il terzo capitolo, Vi trasmetto quello che ho ricevuto, è incentrato sullimportanza dellevangelizzazione: chi si è aperto allamore di Dio, non può tenere questo dono per sé, scrive il Papa, ricordando la catena ininterrotta dei testimoni della fede. Ciò comporta il legame tra fede e memoria perché lamore di Dio mantiene uniti tutti i tempi e ci rende contemporanei a Gesù. Inoltre, diventa impossibile credere da soli, perché la fede apre lio al noi ed avviene sempre allinterno della comunione della Chiesa. Per questo, chi crede non è mai solo. Cè un mezzo speciale con cui la fede può trasmettersi: i sacramenti.