LIBERTA’ RELIGIOSA

Alcuni editoriali fanno riferimento al tema della libertà religiosa, a partire dall’Editto di Costantino, dal discorso di Benedetto XVI al corpo diplomatico e dalla vicenda di Asia Bibi. “La libertà religiosa – sottolinea il Nuovo Diario Messaggero (Imola) – costituisce un bene da tutelare per ogni società. Il solo fatto che essa fosse concessa da imperatori ancora pagani dimostra che questa esigenza può essere riconosciuta per semplice scelta di ragione: se non in base a grandi motivi ideali, almeno per convenienza politica, al fine di assicurare la pace e la concordia”. È invece “una storia assurda di pregiudizi, intolleranza, povertà, consuetudini e maschilismo feroce quella di Asia Bibi in quel giorno di giugno del 2009”, annota Vicenzo Finocchio, direttore dell’Appennino Camerte (Camerino-San Severino Marche), riprendendo passaggi della lettera scritta ad “Avvenire” da Asia Bibi. “Un giudice – si legge tra l’altro -, l’onorevole Naveed Iqbal, un giorno è entrato nella mia cella e, dopo avermi condannata a una morte orribile, mi ha offerto la revoca della sentenza se mi fossi convertita all’Islam. Io l’ho ringraziato di cuore per la sua proposta, ma gli ho risposto con tutta onestà che preferisco morire da cristiana che uscire dal carcere da musulmana”. Secondo Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), “Asia Bibi, rinchiusa in carcere in Pakistan e condannata a morte per blasfemia, non può lasciare indifferente chi professa valori laici”, poiché “il diritto alla libertà di religione rientra nella libertà di pensiero e di riunione anche per chi non è credente. Che senso avrebbe parlare di cultura liberale e laica, se non reperisce in se stessa le motivazioni per intervenire? La persecuzione religiosa resta pur sempre un’offesa alla libertà di parola e di scelta. L’indifferenza non può che essere colpevole”. Bonifacio Mariani, direttore dell’Amico del Popolo (Chieti-Vasto), aggiunge che “la libertà religiosa – secondo quanto ricorda frequentemente Benedetto XVI – è la base delle libertà e, dunque, della pace. Non può non cogliersi la necessità del circuito tra ‘la verità, la giustizia e la pace’, che insieme si tengono, perché ‘la pace non sorge da un mero sforzo umano, bensì partecipa dell’amore stesso di Dio’; così si comprende – da una parte – che ogni fondamentalismo è una ‘falsificazione della religione stessa’, mentre – d’altra parte – si evidenzia che ‘è proprio l’oblio di Dio, e non la sua glorificazione, a generare la violenza’”. Riprende il discorso del Papa al corpo diplomatico Sergio Nuvoli, direttore del Portico (Cagliari), riportando un concetto che “a Benedetto XVI sta a cuore”, ovvero che “la costruzione della pace passa per la tutela dell’uomo e dei suoi diritti fondamentali”.

 
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