LIBERTA’ DI EDUCAZIONE A RISCHIO

“Una spallata alla libertà di educazione”. Le riflessioni sulla sentenza della Corte di Cassazione sui due istituti parificati livornesi manifestano grande preoccupazione per i possibili risvolti. Chiara Domenici, direttore della Settimana (Livorno), scrive sule scuole cattoliche, il Comune di Livorno e il contenzioso tributario Ici-Imu: “Bella linea, fare la guerra a chi sostiene le famiglie e l’educazione sul territorio! Bella vittoria davvero. Vedremo se al Comune saranno altrettanto ‘soddisfatti’ quando le scuole paritarie, non potendo pagare queste ingenti somme, chiuderanno, lasciando a casa più di 1000 ragazzi tra asilo e classi primarie, vedremo come saranno in grado di gestire questa ‘emergenza’”. Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), evidenzia: “Con questa sentenza della Cassazione, l’Italia si rivela indietro anni luce dalle principali democrazie europee, perfino nei confronti della laicissima Francia. Se vuole essere davvero democratica e moderna, l’Italia dovrà arrivare al più presto a riconoscere il pluralismo educativo”. Il Popolo (Tortona) rilancia un editoriale del direttore del Sir, Domenico Delle Foglie: “La sentenza della Corte di Cassazione che ha inflitto il pagamento dell’Ici arretrata ad alcuni istituti scolastici parificati in favore del Comune di Livorno è oggettivamente, comunque la si guardi, una spallata alla libertà di educazione. Il retrogusto della sentenza è ideologico e non sorprendono gli applausi che vengono dai settori più ideologizzati sia della società sia del Parlamento”. Adriano Bianchi, direttore della Voce del Popolo (Brescia), osserva: “Tocca alle scuole cattoliche. L’erosione è continua, lenta. Ancora un segnale del crollo del sistema cattolico di istituzioni, strutture, agenzie, realizzazioni che la storia ci ha consegnato? La sentenza che chiede il pagamento dell’Ici per le scuole paritarie, se sarà attuata in tutta Italia, significherà la sparizione dell’impegno diretto della Chiesa nel campo dell’educazione scolastica, Brescia compresa. Un colpo che si aggiunge ai tanti in altri settori dell’impegno cattolico già in difficoltà”. Vincenzo Finocchio, direttore dell’Appennino Camerte (Camerino-San Severino Marche), avverte: “Non mi sembra un caso che dopo tutta la bagarre sull’imposta comunale sugli immobili (Ici) della Chiesa ora ci si voglia accanire ulteriormente sulle scuole cattoliche che rappresentano il 57% del totale delle scuole private, il che equivale a 7116 secondo i dati del ministero relativi al 2008-09. Le scuole private in Italia, cattoliche e laiche, sono 21,76% (su 57.579)”. Gente Veneta (Venezia) sottolinea: “Se davvero le scuole paritarie – prendiamo solo quelle dell’infanzia – chiudessero sarebbe la catastrofe per le famiglie ma anche per lo Stato. Qualche dato: in Veneto due terzi dei bambini da 0 a 6 anni (92mila bambini) frequentano una scuola dell’infanzia paritaria. Non solo per scelta, spesso per necessità. La Regione o lo Stato sono pronti ad aprire un migliaio di nuove scuole per accogliere tutti questi bambini?”.

 

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