LIBERALIZZAZIONI

Al centro dell’attualità politica anche il decreto legge sulle liberalizzazioni. Per Roberto Pensa, direttore della Vita Cattolica (Udine), “permangono degli ottimi motivi per dubitare, e anche in questo caso ‘fede e ragione’ vanno a braccetto. Se la dottrina sociale della Chiesa ci ricorda che il fine ultimo deve essere sempre il bene dell’uomo, anche il pensiero scientifico ha da lungo tempo raggiunto la conclusione che le liberalizzazioni non sono un bene in sé, e quindi la loro applicazione va valutata attentamente caso per caso”. Secondo La Voce del Popolo (Brescia) “la liberalizzazione degli orari dei negozi non tiene conto del fatto che la qualità della vita delle famiglie, dei lavoratori e forse di tutta la società nasce anche da una giusto equilibrio tra lavoro e festa”. Le liberalizzazioni, rileva Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), “devono integrarsi con le esigenze sociali. E lo Stato farebbe un pessimo affare se scegliesse di lavorare solo in perdita, prendendosi solo gli scarti… Liberalizzare è un obbligo, ma con intelligenza e nell’interesse del Paese. Il che vale pure per le professioni, purché non siano roccaforti a protezione di privilegi”.
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