LIBERALIZZAZIONI, CRISI E SERVIZIO CIVILE

A proposito di liberalizzazioni Gianpiero Moret, direttore dell’Azione (Vittorio Veneto), propone “alcune indicazioni concrete”: “Bene slegare le capacità permettendo a chi le possiede di svilupparle, ma rilegare queste capacità al bene comune… Bene slegare il mercato… ma rilegare i vincoli che proibiscono di vendere certi beni essenziali, perché sono proprietà di tutti. Bene slegare la vita e dare libertà a ciascuno di orientare il proprio impegno professionale, ma rilegare le condizioni della qualità ed eticità delle prestazioni”. Il Nuovo Diario Messaggero (Imola) propone una riflessione su “professioni e mercato” evidenziando che “il mercato può avere e ha anche potenzialità etiche, oggi in gran parte subissate dall’effimero. Potenzialità che per potersi esprimere richiedono crescenti tassi di conoscenza e di responsabilità sui quali i professionisti, per le loro stesse funzioni, possono giocare un ruolo decisivo, in primo luogo nel rapporto col territorio in cui operano”. Alla crisi è dedicato l’editoriale di Millestrade (Albano) a firma del vescovo Marcello Semeraro. “Uscire dalla crisi – si legge tra l’altro – è questione di operazioni politiche ed economiche, sì, ma pure di un coinvolgimento e di un rinnovamento morale nella coscienza di ogni persona, ciascuno in rapporto ai compiti e agli obblighi che gli competono nella società”. Concorda Amanzio Possenti, direttore del Popolo Cattolico (Treviglio): “La crisi recessiva in atto deve indurci a molti cambiamenti personali e comunitari: sono finiti i tempi delle promesse prive di pratica realizzabilità”.Giorn8tto (Monreale) rileva che “l’attuale crisi economica, in fondo, mette in discussione proprio la dimensione dell’uomo come consumatore, nell’insanabile contrasto di un eccesso di produzione che ha finito per inibire ogni ragionevole equilibrio nei rapporti sociali, e quindi umani, e creato un circolo vizioso fatale”. Il Corriere Eusebiano (Vercelli) fa sapere che “il vercellese reagisce alla crisi. Dai dati della Camera di commercio” emerge “una fotografia tra chiari e scuri”: “Ok export e anagrafe imprese. Ma la produzione industriale, a partire dal terzo trimestre, è in calo del 2%”.Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza), evidenzia che “le scelte che il Paese sta operando devono mettere al centro i giovani, le loro responsabilità, le risposte che attendono e le prospettive reali che il mondo, oggi, può offrire”.Adolfo Putignano, direttore dell’Ora del Salento (Lecce), ribadisce che questo “è il tempo della creatività e di nuove progettazioni. L’intera comunità civile è coinvolta, per favorire la comunicazione interpersonale e la condivisione, in un contesto di promozione del dialogo e di coinvolgente protagonismo”. Giovanni Tonelli, direttore del Ponte (Rimini), si sofferma sui continui “ko” subiti dal servizio civile. “Nel momento in cui si parla tanto dei giovani e del loro futuro – scrive Tonelli – viene di fatto cancellata un’opportunità di formazione, quasi un ponte positivo fra adolescenza e vita adulta, considerando che spesso il servizio civile è utilizzato da ragazzi e ragazze appena usciti dalla scuola e ancora alla ricerca di una prima occupazione”. Giordano Frosini, direttore di Vita (Pistoia), riflette invece sulla figura del sindaco: “Dobbiamo ripetere sempre con convinzione che fare il sindaco (o comunque adoperarsi per il bene di tutti) è bello, è cristiano…

Condividi