L’ex vigile che insegna ai bimbi a “camminare con le formiche”

«Ragazzi, quando siete in città camminate come fanno le formiche, cioè in fila e in ordine»: è questo il consiglio che da anni Giorgio Galetto, per un ventennio comandante dei vigili urbani di Bovolone, dà ancora oggi agli alunni delle scuole elementari della cittadina della Bassa per sensibilizzarli all’educazione stradale.
Nonostante sia in pensione dal 2002, Galetto, che ha indossato la divisa del corpo di polizia locale per ben sette lustri, continua a tenere corsi nelle scuole primarie del capoluogo e di Villafontana per insegnare ai giovani le regole base con cui attraversare gli incroci, utilizzare i marciapiedi e quant’altro. Ora, sebbene abbia sul groppone ben 77 primavere, l’ex capo delle guardie comunali si mostra ancora paziente come quando era in servizio, visto che l’educazione delle giovani generazioni è sempre stata il suo pallino.
La sua passione per la divulgazione di nozioni e quant’altro Galetto, che allena anche i giovanissimi atleti della locale quadra calcistica, l’ha dimostrata qualche anno fa realizzando un libro-quaderno che viene consegnato alle classi a cui fa visita per insegnare l’abc del Codice della strada. Il fascicolo, corredato di illustrazioni, si intitola Camminare con le formiche e contiene le istruzioni basilari per illustrare ai più piccoli come ci si comporta lungo le vie cittadine. “Come vedete – spiega l’ex comandante nelle pagine del volumetto a corredo di un’immagine con tre bambini stilizzati in procinto di raggiungere le elementari – ci sono tre ragazzi che vanno a scuola: Aldo, Bruno e Carlo. Tutti e tre attraversano la strada… Ma chi lo fa in modo corretto? Ovviamente Bruno, che cammina sulle strisce pedonali. Se il passaggio pedonale si trova nelle vicinanze bisogna usarlo”.
Galetto ha cominciato a pattugliare alla fine degli anni Sessanta le strade di Bovolone, allora in pieno boom economico grazie all’artigianato del mobile d’arte. Allora, dalle rare arterie asfaltate della città si diramava una miriade di vie e viottoli coperti da uno strato di ghiaia o, semplicemente, da terra battuta. All’epoca i segnali stradali erano un lusso ed i semafori una rarità. Il pericolo maggiore era costituito dalla strada provinciale Verona-Cerea, che era addirittura statale in quanto la superstrada Transpolesana, che oggi collega rapidamente il capoluogo di provincia con Legnago, esisteva solo sulle mappe progettuali.
Per Galetto affidare i propri insegnamenti ai bambini, che fino a qualche decennio fa a decine raggiungevano le elementari del centro e di Villafontana a piedi o in bici, è sempre stata una missione. Gli ex alunni della frazione ricordano ancora il capo dei vigili quando, una trentina di anni fa, entrava nelle classi in divisa e, con una copertina rossa trasparente in mano ed una verde insegnava ai ragazzi a distinguere i colori del semaforo. Sì, perché negli anni Ottanta il pericoloso incrocio di Villafontana venne dotato di un impianto automatizzato per evitare gli incidenti, all’epoca frequenti.
Il sistema con cui Galetto fa muovere i primi passi ai cosiddetti utenti della strada, qualche anno fa è stato diffuso anche a chi ha problemi di disabilità. Nel 2006 l’ex responsabile dei vigili urbani ha consegnato i diplomi a quanti avevano frequentato il corso sulla mobilità stradale finalizzato ad istruire chi aveva problemi a muoversi nelle vie del proprio quartiere o ad usufruire dei mezzi pubblici.
«I corsi che attualmente tengo alle elementari – evidenzia Galetto – sono realizzati sempre in collaborazione con il comando di polizia del distretto Media Pianura Veronese ed il Comune. Oltre alle lezioni teoriche, prevedono anche esercitazioni pratiche all’aperto. Il ciclo di incontri inizia a novembre e finisce a maggio con la consegna degli attestati».
Dopo aver trascorso quasi 40 anni a dirigere il traffico e a compilare verbali, Galetto utilizza ancora il fischietto….

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