LE SCUOLE DAL PAPA

Tante riflessioni hanno avuto al centro l’incontro del Papa con il mondo della scuola. “La manifestazione popolare – una vera festa della scuola – è stata un atto di speranza, che si rinnoverà nella misura in cui daremo seguito all’impegno dimostrato. Ho sentito profondamente la sintonia di un popolo con la Chiesa e con la scuola; ho avvertito la sintonia di un popolo con il Papa, che ha espresso pieno sostegno alla scuola in quanto istituzione, al di là dell’aspetto confessionale”, ha sottolineato monsignor Tommaso Ghirelli, vescovo di Imola, sul giornale diocesano Il Nuovo Diario Messaggero. “La testimonianza offerta da Papa Francesco al mondo della scuola nella giornata di sabato scorso resterà ben salda nella nostra storia”, “anche per il clima che si è creato e per gli stimoli di riflessione che il Papa ha suscitato”. Ne è convinto Salvatore Coccia, direttore dell’Araldo Abruzzese (Teramo-Atri). Oggi, infatti, sottolinea Coccia, “spesso si parla di scuola solo per criticarla, per farla diventare parafulmine di tutti i mali sociali. Il Papa inverte completamente questa rotta e dirige l’attenzione di tutti verso l’amore per la scuola”. Per Roberto Piredda, direttore del Portico (Cagliari), l’incontro del Papa con il mondo della scuola ci insegna “due cose fondamentali. La prima è che esiste, ed è sotto gli occhi di tutti, una domanda fortissima di una scuola e di un’educazione di qualità. La seconda è che nel nostro Paese sono presenti delle grandi energie da spendere in questo campo. Lo testimoniano i ragazzi e i docenti che ogni giorno, dentro le mura delle aule, non smettono di cercare e comunicare il bello, il vero e il bene”. La Gazzetta d’Asti (Asti) riprende un’intervista del Sir a monsignor Domenico Pompili, sottosegretario della Cei, che dice: “La scelta della Chiesa di prendersi cura di un tema nevralgico – come lo è la scuola – è un modo per ricordare che il suo servizio è a beneficio di tutta la collettività”. “Nel clima del disfattismo imperante”, Corrado Avagnina, direttore dell’Unione Monregalese (Mondovì), invita a “cercare ‘buone pratiche’, trovare tracce d’impegno e di servizio, evidenziare il bicchiere mezzo pieno, rifarsi al meglio e non sempre al peggio. Il che non equivale a… falsare la realtà. Significa prestare l’attenzione dovuta al ‘Bene’ che alla lunga può venire a galla. Sarà, il ‘Bene’, mimetizzato fin che si vuole, ma è una componente corroborante nell’umanità di tutti. Trascurare questo dato è un peccato, anzi è ingiusto, anzi fa male. C’è da crederci e provarci”.

 
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