No allEuropa dei burocrati, sì a unEuropa dei popoli. Gli editoriali dei settimanali cattolici leggono nel voto ancora la voglia di fare, ma anche la stanchezza per come è stata portata avanti nel tempo lidea di Europa unita. In Europa non hanno stravinto gli euroscettici, ma governare lEuropa non sarà facile perché non si potrà ignorare il malessere espresso dagli elettori e soprattutto bisognerà adoperarsi per saldare potere e politica, pena lirrilevanza continentale. La Fedeltà (Fossano) e lOra del Salento (Lecce) presentano sulle loro prime pagine leditoriale del direttore del Sir, Domenico Delle Foglie. Anche Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), coglie questo segnale di un forte disagio, che dice che o lUe cambia, oppure è destinata a un futuro niente affatto brillante. Forse ha ragione chi sostiene che questo non è un voto contro lEuropa, ma contro lestablishment che la governa. In ogni caso, queste elezioni sono un appello allUnione affinché, da potere burocratico interessato solo alla moneta, alle banche e ai commerci – senza dimenticare le follie sui temi etici -, si trasformi in istituzione di servizio ai problemi reali degli europei. Complessivamente gli euroscettici avranno più peso nel prossimo Parlamento ma la loro avanzata non è generalizzata e nemmeno irresistibile. Non è dunque scritto nelle stelle il declino e lo sfaldamento del sogno europeo, osserva leditorialista della Cittadella (Mantova), Paolo Lomellini. In realtà, avverte un editoriale di Gianni Borsa sul Sir, ripreso da Emmaus (Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia), il primo dato, incontrovertibile trattandosi dellelezione del nuovo Europarlamento, è che nellemiciclo di Strasburgo restano prevalenti le forze pro-Europa. Ma, sostiene Amanzio Possenti, direttore del Popolo Cattolico (Treviglio), per vincere lo scetticismo che percorre lUnione occorre fare dellEuropa non uno strumento asettico, senzanima e solo monetario, bensì un corpo vivo, coordinato, solidale, rinnovato e amico al cuore dei popoli. Per Alessandro Repossi, direttore del Ticino < (Pavia), chi è stato premiato dagli elettori dovrà dimostrare, con i fatti, di meritare questa fiducia e di mantenere le promesse fatte: la più importante è quella di lavorare per costruire veramente unEuropa dei popoli, che prenda il posto dellEuropa dei tecnocrati e dei banchieri che in questi anni ha condizionato ogni decisione.