L’ATTUALITA’ POLITICA ITALIANA

I settimanali diocesani dedicano ampi spazi all’attualità politica italiana. “Per uscire dalla difficile situazione che l’Italia sta vivendo in questi anni, tra le cose più urgenti da realizzare ci sono la tutela e il sostegno della famiglia”, mentre non sono una “priorità inderogabile” le unioni civili etero e omosessuali, sottolinea Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), commentando la scelta di Renzi di mettere tra le priorità del suo programma le unioni civili. Per Rini, “l’urgenza pretestuosamente indotta di realizzare questi riconoscimenti fa pensare, ancora una volta, che esistano nel mondo potentissime lobby impegnate a distruggere la famiglia, a farla passare in secondo piano”. Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza), concorda, ponendo l’accento “sul silenzio rispetto a una politica familiare degna finalmente di questo nome e che manca da decenni nel nostro Paese. Per giustizia va detto che quello di Renzi è l’ennesimo silenzio politico assordante e, per questo, preoccupa ancora di più”. Pure Roberto Pensa, direttore della Vita Cattolica (Udine), commenta l’accelerazione di Renzi sulle unioni civili: “Forse sarebbe il caso che il neo-segretario del Pd si concentrasse sulle reali priorità, come ad esempio lo stato comatoso della giustizia, in particolare di quella civile, indegna per uno Stato democratico di diritto”. Anche il Corriere Apuano (Massa Carrara-Pontremoli) pone l’attenzione sull’operato di Renzi: “La volontà di Renzi pare essere decisiva per il futuro del Governo e se sembra non volersi assumere la responsabilità diretta di far cadere un esecutivo comunque a guida Pd, pare intenzionato, sbandierando la legittima causa del ‘fare’, a sfibrare i vari componenti che lo sostengono”. A proposito della priorità che Renzi vuole dare alle unioni civili, Stefano Fontana, direttore di Vita Nuova (Trieste), osserva: “Ora manca poco che Renzi dia ragione a Marchionne e torto alla Camusso, ma sui diritti dell’individualismo borghese no, su questo non si transige: nessun contrordine”.

 
Da Renzi alla vicenda degli stipendi degli insegnanti. Luca Sogno, direttore del Corriere Eusebiano (Vercelli), pone tre domande sulla vicenda: “Come è possibile che un ministro della Repubblica (la responsabile del dicastero dell’Istruzione Carrozza) dichiari serafica, di fronte alle proteste di sindacati e insegnanti, di non essere stata informata circa l’imminente richiesta di restituzione degli scatti riconosciuti ai docenti?”, è la prima. Ma “se, come sostenuto da Saccomanni prima della mesta marcia indietro, la restituzione degli scatti era un ‘atto dovuto’, come è possibile che nel giro di poche ore tutto sia stato archiviato?”. E infine: “Come mai nel caso degli insegnanti un decreto retroattivo palesemente iniquo è stato subito riconosciuto come tale e (sempre stando alle dichiarazioni di questi giorni) revocato e su altre vicende ancora più gravi e dolorose non si è avuta la stessa premura?”. Sullo stesso argomento riflette Adriano Bianchi, direttore della Voce del Popolo (Brescia): “La vicenda si presta a riaccendere i riflettori su un mondo, quello degli insegnanti e degli operatori scolastici, che sono tra le categorie lavorative meno valorizzate nel nostro Paese”. Per Bianchi, “quello dell’educazione è un mondo affascinante, ma in sofferenza. È uno degli ambiti della nostra società che più ha bisogno di motivazione e speranza perché lavora sul futuro. Una politica lungimirante deve averlo presente e speriamo che il pasticcio di questi giorni insegni qualcosa”. Per la Guida (Cuneo), “cambiano i governi, ma non si può certo dire che lo sguardo sulla scuola abbia ritrovato, almeno per ora, ampiezza e profondità necessarie”. Ma non dobbiamo …

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